Per l’occasione abbiamo intervistato il tenore nuorese Giuseppe Tanchis, voce solista del Coro Barbagia, che portò al successo il brano
Il 23 luglio del 1915, mentre sull’Europa soffiavano impetuosi venti di guerra a causa della Prima Guerra mondiale, il poeta Salvatore Sini scriveva i versi di A diosa, meglio nota come Non potho reposare.
Se grande è stato il merito del poeta Salvatore Sini, nello scrivere nel 1915 gli appassionati versi della canzone A diosa, universalmente nota come Non potho reposare, e del musicista Giuseppe Rachel nel rivestire quei versi con la sua struggente musica, va pure dato atto al tenore nuorese Giuseppe Tanchis quasi mezzo secolo più tardi, di essere stato l’interprete, che con la sua splendida voce ne ha decretato il successo oltre i confini della Sardegna.
La musica originaria di quella che poi sarebbe diventata la più bella e famosa canzone sarda, ha tuttavia origini più antiche.
Nata a fine Ottocento (originariamente come brano per banda musicale, inserito dal Maestro Giuseppe Rachel nel repertorio della Banda civica di Tempio), quella musica, infatti, ebbe la sua fortuna nel 1915, grazie alla felice collaborazione tra musicista e poeta, tanto da diventare la canzone simbolo dell’Isola. La cronaca riporta, che il primo interprete in assoluto della canzone fu il cantante nuorese Luigi Dore, ché la eseguì in anteprima il 3 ottobre del 1915, nel contesto di una rappresentazione drammatica scritta dallo stesso Sini (che era anche un discreto drammaturgo) e messa in scena da degli studenti nuoresi, con lo scopo di ricavare fondi a favore delle famiglie dei richiamati che partivano per il fronte della Prima Guerra mondiale, allora in atto da 5 mesi. Il brano incontrò subito il favore del pubblico, grazie anche al fatto che Rachel, memore del successo ottenuto nel corso della sua permanenza a Tempio a fine dell’800, fece inserire la musica nel repertorio della banda musicale di Nuoro, “La Filarmonica”, da lui stesso diretta. Per arrivare al primo successo fuori della Sardegna di A diosa, nel frattempo ribattezzata Non potho reposare, bisogna aspettare al 1930, quando il Coro dopolavoristico di Nuoro, alla presenza dello stesso Salvatore Sini, eseguì il brano in un concerto tenuto a Firenze in occasione del “Maggio musicale fiorentino”, nel “Salone dei Cinquecento” a Palazzo Vecchio.
La prima incisione discografica, avvenne invece nel 1930, con la voce del tenore Maurizio Carta per la Casa Musicale Pathé. Ma a decretare il grande successo di Non potho reposare furono sopratutto i cori polifonici folkloristi nuoresi, a partire dal Coro di Nuoro, diretto dal Maestro Giampaolo Mele e dal Coro Barbagia, che nel 1966 inserirono il brano in due pregevoli lavori discografici. L’incisione discografica del Coro Barbagia, realizzata dalla RCA Italiana, con il titolo di Sardegna Canta e Prega, reca la bellissima voce solista del tenore Giuseppe Tanchis.
Nato nel 1930, Giuseppe Tanchis, insieme con un altro cantante nuorese, il tenore Nedo Pirisino, fin da giovanissimi intrapresero lo studio del canto lirico presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Mentre il tenore Pirisino dopo gli studi proseguì la carriera artistica, Tanchis per motivi familiari dovette interrompere gli studi musicali, stroncando così quella che si profilava come una brillante carriera di tenore lirico. Con il suo rientro a Nuoro, tuttavia non rinunciò alla passione per il canto, entrando a far parte, prima del coro diretto dall’organista don Sergio Piras e in seguito della Corale Santa Maria della Neve, diretta da don Pietro Cottu. Nel 1966, entrò a far parte del Coro Barbagia diretto dal Maestro Banneddu Ruiu, che nello stesso anno incise per la RCA Italiana il disco Sardegna Canta e Prega. Nello stesso lavoro discografico, il tenore Giuseppe Tanchis interpretò oltre la citata “Non potho reposare”, anche un altro gioiello musicale, frutto della felice collaborazione del poeta Salvatore Sini con il musicista Giuseppe Rachel: “In su monte ‘e Gonare”, che insieme a “Non potho reposare” portano come un vessillo il nome della Sardegna nel mondo.
Michele Pintore
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Grazie Michele Pintore,stai svolgendo lo stesso lavoro di Nicola Porcu “conca e’ gardellinu. Lavoro di catalogazione e di recensione storica per un piccolo paese della Barbagia. Grazie per il tuo operare, tottu custu abarrat a chie benit a pustis. A chentannos!
Solo un Grazie al Coro Barbagia di cui ho il Disco 33giri Sardegna Canta è Prega composto da 16 Solisti Immensi ,Giuseppe Tanchis un gradino sopra tutti !! Grazie ancora per le emozioni nell’ascoltatre la Sua Voce !!!