Il Distretto Culturale Nuorese muove i primi passi

Nuoro, la Camera di Commercio (© foto S.Novellu)

Il Distretto Culturale del Nuorese muove i primi passi e lo fa con la benedizione di due personalità del panorama culturale sardo: il regista Salvatore Mereu e lo scrittore Marcello Fois.

Nell’Auditorium della Camera di Commercio di Nuoro i due testimonial hanno salutato la nascita di uno strumento che può rappresentare «un’occasione per far incontrare stabilmente le realtà culturali e produttive del territorio attraverso un percorso di collaborazione in grado di generare reddito, economia e crescita del tessuto sociale di un’area che aspira a essere il motore culturale dell’isola».

Il vice sindaco e assessore della cultura, Sebastian Cocco, ha reso no che: «Candidiamo la città come prossima capitale europea della cultura. La nascita del Distretto è di buon auspicio e segna l’avvio di questo sogno».

Il Distretto Culturale – è stato sottolineato – è la risposta migliore per valorizzare il patrimonio culturale del nuorese, rilanciare la produttività in chiave moderna ed europea e sostenere, rinnovandole e innovandole, il settore delle imprese culturali.

Per il presidente della Camera di Commercio, Agostino Cicalò, «siamo all’inizio di un percorso che deve ancora incominciare e prendere corpo con il contributo di tutti, a partire dagli operatori culturali che sono i principali portatori di interessi nel Distretto».

Antonello Menne, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha illustrato le idee, gli obiettivi e i soggetti che stanno alla base di un modello che ha scelto di individuare la città di Nuoro come Atene della Sardegna, definizione deleddiana che richiama un luogo capace di produrre delle personalità illustri nel campo delle arti, a partire dalla letteratura con scrittori che hanno raggiunto, come appunto Deledda, una fama mondiale. Un passato glorioso che, secondo Menne, ancora oggi produce effetti e rende il territorio di Nuoro il più interessante a livello regionale sotto il profilo culturale. Il Distretto “è un luogo aperto” in cui nessuno può e deve “sentirsi escluso”.

Da qui un richiamo a istituzioni e operatori culturali ad avanzare proposte e suggerimenti. La cooperazione, come sottolineato da più parti, è un metodo di lavoro che il Distretto deve seguire sui seguenti livelli: 1) governante; 2) territorio; 3) collaborazione tra profit e no profit. L’idea del Distretto Culturale, finanziato con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, è stata poi sviluppata da Francesco Timpano, dell’Università cattolica del Sacro Cuore.

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Sonia