Raimondo Melone (allevatore 46enne di Lula), già in carcere per il tentato omicidio di Giovanni Cabua, è stato raggiunto questa mattina da un secondo provvedimento di custodia cautelare, per essere stato identificato come presunto ideatore e mandante dello stesso delitto.
Il provvedimento odierno è stato deciso dalla Procura della Repubblica di Nuoro, in seguito a un’operazione avvenuta intorno alle ore 4,00 di questa notte a opera dei Carabinieri della Compagnia di Bitti, coadiuvati dai militari del Reparto squadriglie del Comando provinciale di Nuoro, dallo squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna e dalle Unità cinofile, nel corso della quale è stato arrestato Michele Marras (41enne, di Lula), con l’accusa di essere il presunto esecutore materiale del tentato omicidio.
Le indagini hanno stabilito che Melone serbava profondo rancore nei confronti di Cabua a causa di un contenzioso legato a un terreno dell’ex sindaco (che Melone aveva avuto in affitto); per questo motivo avrebbe ideato l’omicidio (procurandosi anche un alibi che però non ha retto).
Il giorno dell’agguato, Melone avrebbe assistito alla sparatoria, tirando in ballo poi l’alibi secondo il quale, in quell’istante stava mungendo il gregge, tesi alla quale i Carabinieri non hanno creduto, in quanto il tempo di percorrenza tra il punto dell’agguato e l’ovile dello stesso è di almeno dieci minuti.
Questa stessa notte, oltre a Marras, sono stati notificati altri tre provvedimenti cautelari nei confronti di Sebastiano Carta (52enne di Lula) e Salvatore Loi (38 enne di Lula), finiti entrambi agli arresti domiciliari; e di Giovanni Pietro Paddeu (classe 1979) per il quale è stato deciso l’obbligo di dimora. I tre, tutti pregiudicati, avendo avuto rapporti di amicizia con Melone, inizialmente, si era ritenuto che avessero fornito a quest’ultimo le armi per l’agguato in quanto, Carta e Loi sono stati ritenuti i presunti responsabili dell’occultamento di un fucile con matricola abrasa e di vari pallettoni ritrovati lo scorso 9 gennaio in località “Nurai”, in agro di Lula, luogo dove è avvenuto anche il tentato omicidio di Cabua e dove due anni prima erano stati barbaramente uccisi alcuni cavalli appartenenti al figlio Pietro.
Le indagini hanno consentito di appurare la loro estraneità all’agguato nei confronti di Cabua. Carta, Loi e Paddeu sono, comunque, accusati di reati legati al possesso di armi.
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