Soddu: Abbanoa deve riallacciare l'acqua ai cittadini nuoresi

Emessa un’ordinanza che intima all’Ente il ripristino dell’acqua nei nuclei familiari dove ci sono minori

Riguardo alla questione degli slacci operati da Abbanoa ai danni di tanti cittadini che si sono ritrovati privi di disporre dell’acqua della rete idrica, il sindaco Andrea Soddu aveva chiesto che fosse applicato il buonsenso al fine di trovare una soluzione che sia a misura di tutti.

Sul tema, che portò al botta e risposta sulla stampa tra l’adiconsum e l’ente unico per le risorse idriche, il primo cittadino aveva invitato Abbanoa a vagliare bene i singoli casi, specie quelli che risultano essere sotto ricorso evitando atteggiamenti vessatori, ma soprattutto a non escludere nessuno, specialmente i meno abbienti, dall’approvvigionamento dell’acqua che è un bene indispensabile.

«Davanti al silenzio di Abbanoa e all’aumentare dei casi di indigenza che stanno generando una situazione di profondo disagio e tensione sociale afferma  Soddu ho deciso di provvedere di urgenza a tutela di alcune famiglie i cui casi risultano essere particolarmente gravi».

In data 2 luglio è stata emessa un’ordinanza sindacale in cui veniva ordinato all’ente unico delle risorse idriche il ripristino immediato dell’erogazione dell’acqua a quei nuclei familiari dove sono presenti minori con problemi di salute, l’interruzione del servizio sta di fatto causando un’emergenza igienico sanitaria.

Il primo cittadino si è sentito in dovere, in veste di rappresentante della comunità locale e di autorità sanitaria, di adottare provvedimenti urgenti mirati al ripristino delle condizioni di normalità che devono caratterizzare la vita comunitaria.

Non bastassero le leggi dello Stato, (art . 50 e 54 del D.L.gs 267/2000) a dare maggior forza all’ordinanza anche la dichiarazione dell’ONU datata 28/07/2010 in cui si dice che il diritto dell’acqua è un diritto umano “universale e fondamentale”.

«Si richiede pertanto ad Abbanoa il ripristino del servizio presso le famiglie indicate nell’ordinanza assicurando loro quantitativo di 50 litri pro-capite al giorno. L’ente è altresì autorizzato ad effettuare i lavori necessari sul suolo pubblico» conclude Soddu.

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Sonia