A due settimane dall’elezione, abbiamo incontrato il neo sindaco di Nuoro Andrea Soddu.
Quali sono gli obiettivi che vi proponete di ottenere nel breve periodo? Gli obiettivi strategici che abbiamo iniziato ad affrontare immediatamente fondamentalmente sono tre:
il primo è quello di avere ordine nei conti del Comune. Non si può stabilire una azione amministrativa che sia tale se non partendo dalla piena presa di coscienza di un rendiconto che sia trasparente, realistico e che possa dare contezza di quello che è effettivamente lo stato economico finanziario dell’ente. In questo momento non c’è chiarezza perché non è stato approvato il bilancio consuntivo nei termini (e non c’è naturalmente un bilancio previsionale).
Questa è la base di partenza per l’altro obiettivo strategico cioè la macchina amministrativa che è composta da più di 200 unità. Crediamo che all’interno del comune ci siano altissime professionalità e molta voglia di lavorare e fare bene però bisogna recuperare lo spirito di squadra, valorizzare le risorse umane. Occorre puntare sul capitale umano investendo nei punti di forza. Solo così possiamo affrontare tutte le problematiche con coerenza attuando le strategie che abbiamo disegnato nel programma.
Il terzo proposito è quello di cogliere le occasioni che vengono dalle risorse comunitarie, dai finanziamenti diretti e indiretti che ci pongono delle scadenze a breve termine che non possiamo permetterci di perdere. Quindi già da subito stiamo studiando affinché nel primissimo periodo si possa realizzare quello che abbiamo detto in campagna elettorale cioè l’ufficio radar per i finanziamenti comunitari regionali e nazionali che reperisca fondi e presenti progetti coerenti rispetto a quelli che sono gli obiettivi programmatici che abbiamo presentato ai cittadini nel nostro programma elettorale.
Quali sono le principali criticità riscontrate? La situazione che ereditiamo sia dal punto di vista del bilancio che della macchina amministrativa è altamente complessa e preoccupante. Così come la situazione della nostra comunità e della collettività del nuorese in generale: afflitta da problemi annosi che sicuramente non possono essere risolti in poco tempo. Tutti gli enti pubblici sono in uno stato particolare di carenza di risorse molti in dissesto.
Quali sono le motivazioni che vi hanno portato alla scelta di un tecnico esterno al consiglio? La situazione economica del Comune di Nuoro è molto complessa per questo motivo abbiamo pensato di affidare la delega del bilancio a una persona esperta come Raffaellina Denti che ha una esperienza specifica nel settore. Per il bene della comunità era necessario scegliere un tecnico che conoscesse bene i meccanismi della contabilità pubblica.
In campagna elettorale la vostra coalizione non ha voluto fare accordi con l’opposizione ma avete comunque offerto loro la possibilità di avere la Presidenza del consiglio. Stanno già circolano alcune indiscrezioni sui possibili candidati, può confermarle? Non abbiamo fatto un accordo con l’opposizione perché volevamo perseguire la nostra linea di governo e fare un accordo con le opposizioni significava snaturare il nostro programma e cedere a dei compromessi che non ci interessava raggiungere. Per quanto riguarda la presidenza del consiglio deciderà il consiglio. Noi abbiamo fatto un’apertura nei confronti dell’opposizione, ma non è il sindaco a decidere chi deve essere il Presidente del consiglio, lo voterà tutta l’assemblea per cui sarà l’assemblea a stabilirlo.
Quali strategie adotterete per sostenere le fasce più deboli della popolazione? Le situazioni di disagio in questi anni di crisi sono cresciute enormemente. Ogni martedì e mercoledì mattina ricevo i cittadini per conoscere le loro necessità. Lo faccio perché gli amministratori devono sempre ricordarsi che le situazioni di disagio sono quelle che devono guidare l’azione amministrativa e l’amministratore pubblico deve sempre essere a contatto con queste situazioni.
Ci può fare qualche esempio? In questi giorni mi sono scontrato con il con il problema dello slaccio dell’acqua. Fermo restando che l’acqua deve essere pagata perché, anche se è un bene pubblico, l’erogazione del servizio ha dei costi, trovo comunque immorale che venga chiusa l’acqua in presenza di situazioni di disagio spesso collegate ad anziani, disabili, disoccupati. Pertanto faremo una battaglia politica per affermare il principio che l’acqua è un bene pubblico e io come primo cittadino non posso sopportare che alle famiglie povere, in stato di disagio venga negata l’acqua.
Abbanoa sostiene di aver operato un distinguo tra il moroso che non vuole pagare e chi è in situazioni di indigenza invece in questa settimana ci siamo accorti che non è così perché non ci sarebbe tutta questa gente fuori dalla porta. E sono in tanti iscritti al servizio sociale a cui Abbanoa chiede un’anticipazione per riallacciare l’acqua di cui dovrebbe farsi carico il comune che non se lo può permettere perché non ci sono i soldi. È un problema enorme e stiamo studiando la strategia migliore per risolverlo.
Come affronterete la questione Testimonzos? Abbiamo già iniziato ad affrontarla: ci sono stati dei colloqui anche con la Procura della Repubblica e ne avremo altri nei prossimi giorni. Vogliamo affrontare e risolvere la questione definitivamente nelle condizioni previste dalle leggi.
L’Università nuorese recentemente è stata sotto i riflettori della cronaca per la perdita dei posti di lavoro della società storica che gestiva tutti i servizi. Quali saranno le vostre prossime azioni in sostegno di questa istituzione? Esprimiamo solidarietà ai dipendenti della cooperativa Ecotopia che si sono trovati in questa situazione ma ci troviamo davanti a una gara d’appalto già espletata con un affidamento già fatto alla nuova società. Verificheremo che la nuova società eroghi il servizio con i canoni di qualità previsti dalla legge e ci attiveremo per un’azione di moralità affinché il maggior numero possibile dei lavoratori della vecchia cooperativa sia preso in carico ove possibile dalla nuova società. L’università è al centro del nostro programma politico. Il nostro progetto è quello di costituire la sede nell’ex mulino Gallisay, al centro storico così come avviene nelle piccole città, come Nuoro, che hanno puntato sull’università. Questo di fatto rivitalizzerebbe da un lato il centro storico dall’altro farebbe sentire gli studenti accolti dalla città che li ospita.
Il Monte Ortobene è considerato un luogo simbolo per i nuoresi. Tra le richieste più frequenti vi è quella di avere più servizi che possano portare a una maggiore fruibilità del sito. Quali sono le prossime azioni che intraprenderete a proposito? La naturale vocazione del Monte è quella di divenire una grandissima palestra all’aperto da dedicare le attività del tempo libero e degli sport all’aria aperta. Può veramente candidarsi ad essere la più grande palestra ambientale della Sardegna dove dedicarsi a: trekking, mountain-bike, birdwatching, archeologia, scalate e scampagnate. L’ente pubblico deve garantire delle precondizioni: ci sono dei bagni pubblici e ci stiamo adoperando affinché vengono aperti. L’amministrazione dovrà mettere nelle condizioni imprese e privati d erogare dei servizi utili alla fruizione del monte.
Michela Sardo
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