"Residenza familia": 10 giorni di proroga al sequestro preventivo per l’adeguamento della struttura

L’ingresso della “Residenza Familia” (© foto Cronache Nuoresi)

L’indignazione dei parenti degli ospiti, pronti a difendere fino all’ultimo la struttura

«Veniamo qui tutti i giorni per loro, i nostri cari non sono abbandonati» questo il grido di indignazione dei tanti parenti che ieri mattina hanno appreso dalla stampa la notizia che la “Residenza Familia” di via Aosta a Nuoro era stata chiusa.

C’è uno strettissimo rapporto di fiducia tra i familiari degli assistiti e gli operatori dell’associazione Anni d’Oro Onlus cui hanno affidato i loro cari. Una stima che hanno dimostrato stringendosi attorno alla direttrice Rosanna Serra, pronti a difendere con le unghie e con i denti l’intera struttura.

Tra le varie informazioni circolate in questi ultimi giorni vi sono anche i presunti illeciti su cui sta indagando da circa un anno la magistratura. Il Pubblico Ministero Giorgio Bocciarelli sta investigando su diverse ipotesi di reato: maltrattamenti, abbandono di persone incapaci, somministrazione di medicinali scaduti, esercizio abusivo della professione medica.

Il vice questore aggiunto Fabrizio Mustaro, dirigente della Squadra mobile che ha eseguito l’ordinanza del Tribunale, ha dialogato a lungo con i parenti degli ospiti proponendo alternative e soluzioni. Mustaro ha spiegato che i locali della “Residenza Familia” sono stati messi sotto sequestro preventivo a causa delle gravi carenze dal punto di vista della sicurezza antincendio.

Motivazioni non sufficienti per giustificarne la chiusura secondo la maggior parte dei famigliari che lamentano la carenza di strutture adeguate dove ospitare gli anziani parenti. Alcuni non sanno come gestire il problema dell’Alzheimer, altri si preoccupano del trauma che causerebbe il possibile trasferimento ad una nuova struttura lontana da Nuoro dove sarebbe più difficile programmare le visite.

Sono molto irritati con la stampa, inoltre, che divulgando la notizia ufficiale dell’imminente sequestro preventivo della struttura e le motivazioni dell’indagine in corso, avrebbe, a loro dire, “infangato” le famiglie: «È un insulto, qui non abbiamo scaricato nessuno, stanno tutti bene e noi siamo presenti» lamentano i parenti che chiariscono non lascerebbero mai i loro cari in un luogo in cui potessero essere trattati male e dove oltretutto pagano «fior di quattrini: 1600-1900 euro al mese» per la serenità delle loro famiglie.

Ciò che rattrista maggiormente la Serra è il pensiero che ci possano essere stati dei maltrattamenti: «se c’è qualcuno che ha sbagliato pagherà – dichiara la direttrice – ma non è giusto che si faccia di tutta l’erba un fascio».

Dopo una riunione con la ASL e i Servizi Sociali, il neo sindaco Andrea Soddu si è recato alla “Residenza Familia” e, insieme al vice Questore, hanno contattato il GIP Claudio Cozzella per richiedere una proroga al sequestro ottenendo 10 giorni affinché il proprietario della struttura, Gianluigi Masala, possa intervenire per sanare le violazioni delle normative sulla sicurezza antincendio e sui luoghi di lavoro.

Michela Sardo

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Sonia