Domenica si va al ballottaggio con la sfida tra Alessandro Bianchi e Andrea Soddu e ci si arriva sul filo del rasoio ovvero ogni voto conquistato può essere decisivo per arrivare a ricoprire la carica di sindaco del capoluogo barbaricino.
L’ultima settimana, prima che i nuoresi vadano ad esprimere la propria preferenza, è stata carica di tensioni e polemiche.
Diversi i faccia a faccia tra il sindaco uscente Alessandro Bianchi e lo sfidante Andrea Soddu, tutti caratterizzati da scontri politici, rinfacci di programmi elettorali copiati o mai attuati e un confronto serrato su argomenti spinosi quali Pratosardo, distretto Culturale, Università, spazi verdi inesistenti e incompiute che hanno scaldato il pubblico che in diverse occasioni è stato richiamato all’ordine.
Bianchi ha puntato tutto sulla continuità del proprio programma amministrativo realizzato in questi quattro anni che permetterà di concludere alcune azioni già iniziate mentre Soddu ha parlato di un progetto di rilancio cittadino che coinvolgerà l’intero territorio nuorese.
Gli altri candidati sindaci da Basilio Brodu, Pierluigi Saiu e Stefano Mannironi (insieme a colei che lo avrebbe dovuto affiancare in questo ruolo ovvero Lilly Mustaro) hanno dato piena libertà ai propri elettori per domenica ovvero di votare secondo la propria coscienza.
Infine non è mancata una polemica tra Basilio Brodu e Andrea Soddu tramite comunicato stampa: Brodu ha dichiarato che Soddu assieme a Sebastian Cocco (La Base) gli avrebbero offerto la presidenza del consiglio comunale in cambio di un «un accordo politico per condurre la coalizione di liste civiche da me guidata ad un appoggio, da palesare alla cittadinanza solamente dopo le elezioni» cui Soddu risponde «che la proposta di attribuire la presidenza del consiglio comunale è stata avanzata pubblicamente anche sui social già da diversi giorni a tutti i leader degli schieramenti non approdati al turno di ballottaggio (e ciò è “casualmente” sfuggito solo a Brodu) i quali, peraltro, hanno apprezzato la proposta giustamente intesa come gesto di sensibilità democratica».
In questo clima, tutavia, l’unica speranza è che, a giochi fatti, dalle parole si passi ai fatti ovvero si riesca ad attuare il rilancio del territorio che continua a essere in estrema sofferenza.
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