Un invito alla pratica sportiva come alternativa a qualunque forma di dipendenza.
“Scendi in campo, fai gol per la vita” è stato lo slogan della giornata dedicata al progetto “No dipendenze” rivolta ai ragazzi delle classi seconde e terze della scuola media Mariangela Maccioni.
L’evento è stato organizzato il 4 giugno scorso dall’associazione Eventi di Sardegna, coordinata da Roberto Betocchi, insieme al Ser.D dell’Azienda Sanitaria di Nuoro.
Un appuntamento all’insegna dell’informazione e della prevenzione in cui i ragazzi sono stati circondati da messaggi positivi e stimoli derivati dallo sport e dall’amicizia per trattare temi difficili e delicati.
L’intento è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni provocati dalle dipendenze puntando sui vantaggi che si ottengono con il riacquisto della libertà: salute, benessere psicologico, recupero delle relazioni sociali e risparmio economico.
Nell’aula magna la direttrice del Servizio per le dipendenze, Rosalba Cicalò, ha curato l’incontro con gli alunni e i genitori da cui sono emersi alcuni dati sulla diffusione di comportamenti a rischio: per gli adulti la principale forma di dipendenza è rappresentata dalla sigaretta mentre i ragazzi hanno dichiarato di possedere tutti un telefono cellulare e di utilizzarlo quotidianamente come forma di comunicazione tra pari.
La Cicalò ha segnalato alcuni risultati dello studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) che coinvolge i ragazzi di 11, 13 e 15 anni. Nelle scuole inglesi dove si è sperimentata la proibizione dell’uso dei cellulari si è potuto accertare un aumento dell’attenzione e quindi una migliore concentrazione con il risultato di medie scolastiche più alte.
Al termine del dibattito, per coinvolgere i giovani alunni, con l’aiuto degli insegnanti di educazione fisica è stato organizzato un torneo di calcio a 5, a cui hanno partecipato 5 squadre che rappresentavano le principali forme di dipendenza: droga, alcol, tabacco, gioco d’azzardo e internet.
Michela Sardo
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