No nucle day: tanti i nuoresi che hanno aderito alla manifestazione per dire no al nucleare

Sonia

No nucle day: tanti i nuoresi che hanno aderito alla manifestazione per dire no al nucleare

domenica 07 Giugno 2015 - 13:27
No nucle day: tanti i nuoresi che hanno aderito alla manifestazione per dire no al nucleare

La folla sdraiata in segno di protesta (foto Mino Picirillo)

La folla sdraiata in segno di protesta (foto Mino Picirillo)

Tre  minuti sdraiati per manifestare il proprio dissenso

Alle 11: 00 in punto tanti nuoresi che hanno aderito alla manifestazione del No nucle day si sono sdraiati in terra per tre minuti al suono dei cellulari, campane, sirene dei Vigili del Fuoco e delle ambulanze,  per dire no al nucleare in Sardegna in contemporanea con Cagliari, Sassari, Olbia e altri paesi e cittadine sarde.

La manifestazione è stata  organizzata oggi a partire  dalle 9: 30 dal comitato NonucleNoscorie nei giardinetti pubblici di piazza Vittorio Emanuele e ha visto la partecipazione di tante persone.

Poi, alle 11:03 si rialzano  al secondo trillo di cellulari e di sirene e si scambiano un gesto di solidarietà: abbracci, strette di mano.

In prima fila in piazza il leader del comitato Bustiano Cumpostu. «Questa vuole essere una manifestazione per far sentire allo Stato Italiano che il popolo sardo esiste – ha detto l’esponente di Sni – ed esistono già  due atti ufficiali che respingono le scorie nucleare e lo stoccaggio di materiale radioattivo nell’isola: la legge n.8 del 2003 con la quale il Consiglio Regionale all’unanimità  ha deliberato che il territorio di Sardegna  è denuclearizzato e il referendum del 2011 che ha votato per l’indisponibilità  del territorio alle scorie. Allo Stato Italiano è il popolo sardo però che si contrappone – ha concluso Cumpostu – queste piazze respingono qualsiasi decisione del Governo in questo senso. La Sardegna è  già una pattumiera, combatteremo fino alla fine per respingere ulteriori offensive in questa direzione».

Le motivazioni della protesta sono state spiegate in occasione di una conferenza stampa dal comitato antinucleare qualche giorno fa.

La nostra Isola, infatti, potrebbe essere scelta come potenziale deposito di stocaggio di scorie nucleari.

Ipotesi che il ministro all’Ambiente Giannini ha scartato ma che tuttavia i sardi non escludono che possa avverarsi.

Già nel 2011 i sardi attraverso un referendum popolare si erano esperessi in maniera negativa contro la presenza del nucleare nei nostri territori.

Per il comitato Nonuclescorie il Governo Centrale non ha tenuto conto di questa consultazione ecco perchè ha invitato tuti i sardi a mantenere alta l’attenzione attraverso la partecipazione di una serie di eventi che si terranno nella nostra Regione.

Quello di stamattina è stato il primo in attesa che la Sogin svelerà la lista, entro il 15 giugno, dei siti riconosciuti idonei per il deposito delle scorie.

Sono in ballo circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività.

 A livello nazionale, il processo di individuazione delle aree potenzialmente idonee per la realizzazione del deposito nazionale e del parco tecnologico sono disciplinate dal Decreto legge 31/10, un provvedimento che, seppur modificato, venne partorito nel pieno convincimento del governo filonucleare di allora di riprendere la produzione di energia nucleare in Italia.

Intento che è stato  fermato  fino a oggi dall’esito del referendum di quattro anni fa.

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