Opportunità della fabbricazione digitale per i settori estrattivo e delle pietre ornamentali

Sonia

Opportunità della fabbricazione digitale per i settori estrattivo e delle pietre ornamentali

giovedì 28 Maggio 2015 - 09:23
Opportunità della fabbricazione digitale per i settori estrattivo e delle pietre ornamentali

Un momento del convegno"Le opportunità della fabbricazione digitale"

Un momento del convegno

Un momento del convegno “Le opportunità della fabbricazione digitale”

La trasformazione delle idee in oggetti finiti

Nell’era della terza rivoluzione industriale le nuove tecnologie stanno tracciando la strada verso lo sviluppo economico: la sfida è quella di unire i bassi costi della produzione industriale con l’esecuzione su misura propria del lavoro artigianale.

Alcune stampanti 3D progettate all'AILUN

Alcune stampanti 3D progettate all’AILUN

Questi i temi trattati al convegno che si è tenuto ieri nella sede di Confindustria a Nuoro dal titolo “Le opportunità della fabbricazione digitaleper il settore estrattivo e delle pietre ornamentali, a cui sono intervenuti: Roberto Bornioli, presidente Confindustria Sardegna Centrale, Agostino Cicalò, presidente CCIAA Nuoro, Nicola Pirina, responsabile del progetto Make in Nuoro, e Amleto Piceno Ceraso, amministratore delegato della Medaarch (accademia per l’architettura mediterranea) e responsabile del Mediterranean Fal Lab.

L’incontro è stato promosso dalla Confindustria Sardegna Centrale in collaborazione con la Camera di Commercio di Nuoro nell’ambito di Make in Nuoro.

L’evento è stato dedicato al comparto dei lapidei, una delle realtà produttive di eccellenza della Sardegna: solo il distretto Baronia conta ben 1000 occupati con 150 milioni di euro all’anno di fatturato di cui l’85% proveniente dall’esportazione (Cina, India, Usa, Russia ecc.).

Obiettivo degli organizzatori è stato quello di illustrare l’enorme potenziale delle innovazioni digitali, oggi a disposizione degli imprenditori locali grazie al progetto del FabLab, finanziato dalla Camera di Commercio di Nuoro e supportato dall’AILUN.

Alcune stampanti 3D progettate all'AILUN

Alcune stampanti 3D progettate all’AILUN

Nel laboratorio per la fabbricazione digitale, dotato di stampanti 3D e macchine ad alta tecnologia, si potranno trasformare le idee in oggetti finiti, rivoluzionando così il modo di produrre nel campo delle costruzioni.

Molti gli esempi di utilizzo delle stampanti in 3D: dalla realizzazione di oggetti ceramici di design ai forati e agli infissi realizzati su misura. Recenti progressi hanno consentito di eliminare anche i limiti di spazio: si può, infatti, stampare anche su piani verticali dando vita a creazioni sempre più complesse.

Queste nuove tecnologie aprono il campo a straordinarie declinazioni dello strumento ma il punto è verificare qual è la tecnologia utile al proprio caso perché, come specifica l’architetto Piceno Ceraso: «nessuno può dire quale tecnologia è la migliore per voi se non voi stessi».

Nel campo della lavorazione lapidea la scommessa è che si riesca a creare idee per innovazioni di processo che conducano ad un riutilizzo del materiale di scarto o alla realizzazione di nuovi strumenti che velocizzino o semplifichino il lavoro.

Creare una rete dei FabLab per realizzare progetti di ampio respiro è l’ambizione del Make in Nuoro. Ricercatori e i tecnici dell’AILUN spiegheranno come utilizzare i macchinari alle aziende che ne faranno richiesta.

Tra gli imprenditori italiani che hanno saputo trarre ispirazione da queste nuove tecnologie è stato fatto l’esempio di Enrico Dini, il quale ha brevettato un indurente che solidificando diversi strati di polvere di materiale inerte è in grado di creare forme libere anche di grandi dimensioni, con una capacità di resistenza paragonabile a quella del cemento.

Nel mondo è partita la corsa alla ricerca delle infinite modalità con cui impiegare lo strumento: in Giappone si è persino costruita una villa di 200 metri quadri in 24 ore con un costo finale (esclusi impianti) di soli 5800,00 euro. Sfide che indicano la strada del futuro che anche per il centro Sardegna è legata alla capacità d’innovazione.

Michela Sardo

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