Il dato è stato diffuso dalla CISL che rileva: «la sentenza della Corte Costituzionale apporterebbe ai 43.243 pensionati INPS della Sardegna, bloccati dalla ‘legge Fornero’, complessivamente più di 80 milioni di euro. Anche di più ai 56 mila pensionati ex INPDAP che hanno la colpa di ricevere una pensione lorda superiore a 1.500 euro».
La cifra più consistente a Cagliari dove le pensioni INPS da perequare sono 16.144 per un importo complessivo di 31.652.980,84 euro. Segue poi Sassari con 9.192 pensioni e 17.146.855,70 euro, quindi Carbonia-Iglesias (5.833 pensioni e 10.352.622,89 euro).
Poco sotto i 6 milioni di euro Olbia-Tempio con 3.012 pensioni, mentre sono 5,5 e 5,3 i milioni che andrebbero restituiti ai 3.066 pensionati di Oristano e ai 2.964 di Nuoro. Ai 2.078 pensionati del Medio Campidano spetterebbero 3.385.614,42 euro, mentre in Ogliastra, su 1.004 pensioni, andrebbero 1.685.785,74 euro.
«Il cosiddetto “bonus Poletti” è offensivo nei riguardi dei diritti dei pensionati che vogliono avere non un regalo, ma una giusta restituzione di quanto illegittimamente trattenuto negli anni 2012-2013 ai danni delle loro pensioni – dice Piero Agus, segretario generale della Federazione regionale pensionati CiISL (FNP) -. Secondo noi prima ancora di affrontare la questione del rimborso degli arretrati, è necessario ricostituire le pensioni sulla base della legge Prodi relativamente al 2012-2013. Fatta questa prima operazione di riordino, calcolare le perequazioni relative agli anni 2012-2014».
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