L’arrivo della bella stagione e il clima mite conciliano la voglia di andare a fare scampagnate e passeggiate.
La montagna dei Nuoresi sulla cui cima si erge la statua del Redentore è, per la flora e la fauna, unica in Sardegna .
La parte più accessibile è frequentata dell’Ortobene è proprio il parco sottostante la statua bronzea dello scultore Vincenzo Jerace dal cui belvedere si può godere di una vista panoramica mozzafiato sui monti e le valli circostanti.
Quì, tra alberi secolari, villette per le vacanze e tavolate per le scampagnate, se ci addentriamo negli angoli più remoti per una passeggiata, tra felci e ciclamini possiamo osservare, sparsi ovunque, rifiuti di ogni genere che rovinano l’immagine da cartolina della parte più attrattiva della città.
La cosa più sconcertante è che tra bottiglie, buste di plastica, fazzolettini e sporcizie varie, opera di incivili villeggianti, si trovano abbandonati, seminascosti sotto le erbacce, anche diversi fogli di eternit che qualche incivile ha pensato bene di smaltire in modo non consono a quanto previsto dalla legge, senza porsi il problema dei rischi ai quale ha sottoposto l’ambiente, irreparabilmente contaminato con l’amianto.
La pericolosità dell’amianto, infatti, consite nella capacità che il materiale ha di rialsciare fibre potenzialmente pericolose che, se inalate dall’uomo, posso essere fonte di malattie quali tumori maligni specialmente a carico dell’apparato respiratorio. La sua pericolosità è comunque legata allo stato di conservazione e, in questo caso, è sin troppo prevedibile che la disperdersione delle sue fibre nell’ambiente circostante, per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilatamento e effetto dell’acqua piovana sarà ridotto in polvere e dissolto nel terrreno da cui confluirà nell fade acquifere-
Ecco perché le microdiscariche a cielo aperto sul Monte Ortobene non deturpano solo il paesaggio ma sono estremamente pericolse per la salute pubblica.
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