Il settimanale Panorama sembra gettare nuova luce sul terrible omicidio di Gianluca Monni.
Il periodico, nella sua declinazione on-line, tra ieri e oggi ha dedicato due articoli al gravissimo fatto di sangue avvenuto ieri a Orune, entrambi a firma di Carmelo Abbate, non privi di stereotipi da “banditismo di Sardegna”.
Nel pezzo odierno, però, si avanza un’ipotesi, ipotesi che trova conferma da parte degli inquirenti ovvero che ci sarebbero due sospettati per l’omicidio dello studente straziato ieri a fucilate mentre attendeva l’autobus per recarsi a scuola: si tratterebbe, secondo il periodico, di due coetanei con i quali Monni ebbe una violenta lite nel corso delle Cortes Apertas a causa di pesanti apprezzamenti fatti alla sua ragazza.
“…C’è chi dice ne sia seguita una violenta rissa – scrive Abbate. C’è chi parla di scontro evitato all’ultimo momento, fatto sta che oggi i due protagonisti di quella serata sono finiti sotto la lente degli investigatori.
Presi alla larga, avrebbero fornito un alibi per la mattina del venerdì, quando si è consumato l’omicidio. Ma il racconto fornito agli uomini dell’arma viene considerato debole, se non addirittura poco attendibile. I due sospettati poco più che maggiorenni, hanno un ricco curriculum di reati, soprattutto contro la persona e contro il patrimonio.
… I testimoni – conclude l’articolo – parlano soltanto di un’auto scura. Basta così. Niente marca, niente targa, niente di niente. Omertà assoluta. E siamo in una zona della Sardegna in cui quando arriva una macchina sconosciuta dentro un paesino di montagna, la gente subito legge e memorizza la targa. E se è il caso ti ferma e ti chiede chi sei, cosa sei venuto a fare, quanto tempo pensi di trattenerti”.
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