Gianluca era un ragazzo come tanti e allora perché è stato ucciso?

La scena del delitto di Orune e nel riquadro un ritratto di Gianluca Monni

Gli inquirenti non trascurano ipotetici legami tra il delitto e la scomparsa del giovane di Nule

LE INDAGINI: Diverse le piste che gli inquirenti stanno seguendo: si scava sulla vita privata del giovane per conoscerne abitudini, rapporti interpersonali con coetanei e conoscenti oltre che negli ambienti frequentati da amici e parenti.

Intanto gli inquirenti hanno confermato la dinamica del delitto, apparsa chiara sin da subito: tre colpi di fucile calibro 12 avrebbero colpito il ragazzo, uno al volto, sfigurandolo, e, come se non bastasse, due al fianco sinistro. Questo grazie ai risultati dell’autopsia effettuata ieri stesso al medico legale Vindice Mingioni.

UN DELITTO SPIETATO: Un’omicidio premeditato, secondo i Carabinieri. I sicari, che conoscevano bene le abitudini della vittima, sono entrati in azione alle 7.30 del mattino mentre la giovane vittima attendeva il bus che lo avrebbe accompagnato a Nuoro, dove frequentava l’ultimo anno dell’istituto Alessandro Volta. Un’azione fulminea, praticamente un’esecuzione. Sono decine i giovani che tra ieri e oggi sono stati sentiti dai militari.

Dagli interrogatori, che sono andati avanti fino alla mezzanotte e sono ricominciati all’alba stamattina, è emerso che i killer sono stati due, entrambi a viso coperto, ma l’esecutore materiale sarebbe stato solo uno. ad esecuzione compiuta, poi, entrambi sono fuggiti a bordo di un’automobile per le vie del paese.

UNA STRANA COINCIDENZA: Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Bitti e dal Reparto Operativo del Comando provinciale di Nuoro, si sono rivelate sin dal primo momento difficili: Gianluca Monni non aveva nulla a che fare con gli ambienti del malaffare così come la sua famiglia, che non è mai stata coinvolta in fatti di sangue. Iniziano emergere, però, altri particolari: oltre alla lite avvenuta alcuni mesi fa con alcuni compaesani che, durante le Cores Apertas avevano importunato la sua ragazza, il giovane avrebbe avuto in passato anche altri alterchi con alcuni ragazzi del paese. Allo stesso tempo, seppure non si sbilancino gli inquirenti non sembrano trascurare neppure l’ipotesi che Gianluca conoscesse Stefano Masala, il giovane del vicino paese di Nule, scomparso nel nulla il giorno prima del delitto, la cui automobile è stata ritrovato nei pressi di Pattada, distrutta dalle fiamme. Al momento, dunque, resta da chiarire se ci sia un legame tra il delitto di Orune e la scomparsa del giovane nulese o se ci troviamo davanti solo una strana coincidenza.

I funerali dello studente saranno celebrati questo pomeriggio alle ore 16,00 nella chiesa parrocchiale di Orune.

Gli studenti dell’IPSIA in visita alla camera ardente di Gianluca Monni

UN MINUTO DI SILENZIO: Intanto, questa mattina, centinaia di compagni dell’Istituto frequentato da Gianluca hanno voluto ricordare l’amico. I giovani hanno simbolicamente occupato il cortile della scuola dove, commossi, hanno voluto dire no alla violenza. Sono stati lette alcune lettere di sofferenza e rabbia.

«Un evento tragico ci ha catapultato ieri in in momento che mai avremmo immaginato di conoscere – ha detto una studentessa – perché non concepiamo la morte a 19 anni. Oggi possiamo solo piangere perché nei corridoi della nostra scuola non vedremo più il sorriso radioso di Gianluca».

LA LINGUA DEL CUORE: Subito dopo ha parlato una docente compaesana del giovane ucciso: «Ieri mattina sono arrivata in classe e i ragazzi mi guardavano, volevano sapere qualcosa da me, ma io non riuscivo a guardarli negli occhi. L’aula era avvolta da un cupo silenzio». Poi, tra le lacrime, le sue parole toccanti per un paese come Orune attraversato da decenni da una lunga scia di sangue: «Perché Orune, perché non cambi? Non ho più la forza di difenderti. Ogni volta mi sono illusa che il cambiamento potesse avvenire e ogni volta mi sono ricreduta. Io e Gianluca – ha ricordato – parlavamo in sardo con la lingua del cuore ed è con la lingua del cuore che lo voglio salutare oggi: «vae in bonora cor’e izzu».

La preside della scuola, Innocenza Giannasi, tutti gli insegnanti e il personale della scuola hanno ribadito un fermo no alla violenza. «Noi sosteniamo la cultura, la civiltà, l’amore. Siamo per il progresso dell’individuo. Azioni di questo genere segnano la sconfitta dell’uomo» hanno detto. Presente anche il dirigente scolastico provinciale Mario Delrio e vari dirigenti scolastici delle scuole di Nuoro.

Dopo il suono della campanella alle 8.30 un minuto di silenzio per Gianluca, poi tutti insieme alla alla camera ardente allestita all’ospedale San Francesco, per rendere omaggio alla salma del giovane ucciso e dare le condoglianze alla famiglia.

Un minuto di silenzio per la giovane vita spezzata è stato tributato anche al liceo Siotto di Cagliari in occasione della Festa dell’Europa. «Un fatto terribile – ha detto il preside Peppino Loddo rivolto agli studenti – sono sconvolto. Stiamo rasentando livelli di barbarie preoccupanti. Da voi stessi può arrivare un segnale, una reazione».

Tutti in piedi nell’aula magna: dall’assessore al Bilancio Raffaele Paci, ospite dell’incontro, ai circa duecento ragazzi e docenti. Il minuto di raccoglimento si è concluso con un lungo applauso.

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Sonia