L’ingegnere di Desulo intercettato mentre impartiva gli ordini
«Gli incarichi li decido io»… Così il presunto capo della cupola degli appalti in Sardegna, l’ingegnere di Desulo (Nuoro) Tore Pinna, intercettato dagli investigatori. Questo è uno dei passaggi che emergono dalle 200 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Oristano Annie Cecile Pinello.
Come funzionava il sistema, Pinna lo spiega il 5 giugno del 2014 all’ingegner Giampaolo Porcu, suo socio nella Essepi Engineering. «Forse tu non hai ancora capito un caz.. di come funziona la politica, qui gli incarichi li decido io», dice con fermezza. Due giorni dopo fa lo stesso discorso a un altro socio della Essepi, il geologo Salvatore Borto: «Ma non hai ancora capito come funziona per gli incarichi nei comuni, tu puoi andare dal sindaco di Gadoni, dal sindaco di Belvì… li decide Tore Pinna gli incarichi».
Sulla vicenda interviene il presidente dell’ANCI Sardegna Pier Sandro Scano: «Chiediamo che vengano accertate rigorosamente tutte le responsabilità. Diciamo, senza nessun equivoco, che chi ha sbagliato ne dovrà rispondere. I reati contro la pubblica amministrazione sono particolarmente deplorevoli perché colpiscono la fiducia nella politica e nell’impegno civile». Così il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, commenta l’inchiesta della Procura di Oristano che ha smantellato una presunta cupola degli appalti portando in carcere anche cinque sindaci. «Riteniamo doveroso ricordare – precisa Scano – la diversità delle fattispecie e dei singoli casi oggetto dell’inchiesta, che la responsabilità penale è personale e che per la nostra Costituzione vale la presunzione di innocenza sino a prova contraria».
Secondo il presidente dell’Anci, l’inchiesta non può oscurare il lavoro meritorio che la stragrande maggioranza dei sindaci svolge in Sardegna e in Italia. «Riteniamo necessario, per prima cosa – spiega Scano – rendere giustizia, usiamo proprio questo termine, alla funzione svolta dalla generalità dei sindaci che stanno contribuendo in modo essenziale alla tenuta sociale e democratica del Paese».
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