I lavoratori del tessiile non abbassano la guardia e questa mattina hanno attuato un nuovo blocco stradale sulla SS 131 vicino alla zona industriale di Tossilo.
La protesta riguarda anche il fatto che gli ex operai sono rimasti senza ammortizzatori sociali. Quello di oggi è il quarto blocco stradale sulla Ss 131, in poco più di di un mese, messo in atto dai 1.500 lavoratori rimasti senza sostegni sociali.
La protesta crea disagi sulla principale strada sarda ma sta dando anche qualche risultato: «Abbiamo avuto un’apertura da parte del Ministero per le Attività produttive pochi giorni fa – ha spiegato Katy Contini, segretario provinciale di categoria della Cisl -. I sindacati nazionali di Cgil, Cisl e Uil sono stati contattati dal Mise per capire di più sulla vertenza del settore tessile del nuorese, in seguito alle comunicazioni arrivate al Governo da parte del prefetto di Nuoro, Giovanni Meloni. Chi non ci comunica niente è solo la Regione che continua a dormire. Per questo la prossima settimana manifesteremo a Cagliari davanti al Consiglio dove chiederemo di incontrare il presidente Pigliaru: vogliamo un tavolo col Mise affinchè si sblocchi in fretta la partita degli ammortizzatori sociali, poi penseremo a ripartire con il lavoro».
«L’apertura del Mise – ha aggiunto Felicina Corda, segretaria provinciale della Uil – è importante. Oggi stesso scriveremo al presidente Pigliaru affinchè chieda immediatamente l’apertura di un tavolo al Ministero e si sblocchi al più presto una situazione che sta diventando esplosiva in provincia di Nuoro. 1.500 famiglie senza sostentamento sono una bomba sociale per il territorio».
«Tutto questo – ha concluso Jose Mattana, responsabile del settore tessile per la Cgil – in attesa di discutere con Governo e Regione un piano economico del territorio che faccia tornare al lavoro i dipendenti del tessile. Oggi c’è stata un’altra tappa della via crucis che speriamo sortisca l’effetto sperato in breve tempo, perchè qui c’è un’emergenza sociale a cui bisogna porre rimedio».
«Una manifestazione ogni settimana finché non avremo delle risposte certe da Pigliaru» evidenziano gli operai che non hanno intenzione di abbassare la guardia finché non sarà garantito il loro futuro e quello delle loro famiglie.
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