Rispettare la scelta dei sardi, che nel referendum del 2011 hanno espresso la propria contrarietà a ospitare nel territorio isolano installazioni di depositi e stoccaggio di scorie nucleari, evitando che la Sardegna venga individuata quale sede idonea ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi.
Arriva quasi a tempo scaduto – domani il Governo ufficializzerà il nome della regione prescelta – la mozione del centrosinistra che impegna il presidente della Regione ad avviare un leale confronto con Roma sul tema delle scorie nucleari.
Il documento chiede al Governatore di difendere la specificità dell’Isola, “così come stabilito e riconosciuto nello Statuto speciale”, ricordando che l’assessore dell’Ambiente ha manifestato l’assoluta contrarietà della Regione a qualunque ipotesi di installazione del deposito nazionale in un’Isola già penalizzata dalle servitù militari che gravano su oltre 35 mila ettari di terreno.
Gli esponenti del centrosinistra richiamano il programma di governo dell’attuale coalizione che mette al primo posto «la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico della Sardegna nella sua unicità e specificità, come elemento di crescita e sviluppo dell’economia e della valorizzazione turistica del territorio».
Nel caso in cui la scelta del deposito ricadesse sull’Isola, gli «effetti negativi – avverte la mozione – si ripercuoterebbero sulla già grave situazione di crisi industriale in atto in Sardegna e di gap economico in cui versa l’Isola e la sua popolazione, senza contare i potenziali effetti negativi sulle persone a livello sanitario».