In una lettera consegnata alla Bodrini tutta la disperazione dei lavoratori
Alla Solitudine una delegazione di ex operaie tessili (Legler, Queen e Ros Mary e F.T Calze) e del Comitato Lavoratori Attivi Sardegna mobilità in deroga aspettano in silenzio che Boldrini termini la propria visita alle opere scultoree che compongono il monumento a Grazia Deledda opera di Maria Lai alla Solitudine per incontrarla.
I lavoratori del comparto tessile a fine 2015 si troveranno senza più nessun ammortizzatore mentre quelli del comitato “Mobilità in Deroga” già da 15 mesi, senza alcuna tutela sindacale, non percepiscono più nessun sussidio dallo Stato.
È una guerra di poveri e disperati, lavoratori che improvvisamente si sono trovati senza un’occupazione stabile, senza uno stipendio e sopratutto senza la dignità di un lavoro, emendamento fondante dalla nostra Costituzione, con la relativa preoccupazione di tante famiglie che vivevano da quell’unica fonte di reddito.
«Noi non abbiamo paura di sporcarci le mani con il lavoro» dice alla terza carica dello Stato Katy Conti ex lavoratrice Legler e rappresentante sindacale CISL che assieme a Joseph Mattana, sindalista della CGIL, parla a nome dei lavoratori del tessile «a fine 2015 – afferma Conti – a causa di un decreto ministeriale il n. 83473 del 1 agosto 2014, mediante il quale, di punto in bianco, sono stati cancellati gli ammortizzatori sociali in deroga, lasciandoci per strada senza nessuna prospettiva per il nostro futuro e per le nostre famiglie».
Poi i lavoratori raccontano al Presidente di aver dovuto frequentare tanti corsi di riqualificazione per non essere spazzati definitivamente via dal mondo lavoro, corsi che talvolta avevano poca attinenza con le loro professionalità
Le operaie del tessile, infine, hanno consegnato all’onorevole una lettera nella quale sono riposte tutte le loro speranze affinché il governo ponga la giusta attenzione alla loro situazione.
«La nostra terra ha bisogno di un Piano straordinario per il lavoro – si legge nella missiva – per noi e per i nostri figli, per non essere essere costretti ancora a emigrare. Non chiediamo assistenzialismo, vogliamo solo guadagnarci di che vivere. Per questo le chiediamo di attivarsi affinche la nostra vertenza sia portata all’attenzione della Presidenza del Consiglio e del Ministero del competente affinché si trovino al più presto soluzioni in alternativa ai posti di lavoro persi.
Lei è venuta a Nuoro, luogo e simbolo della cultura Sarda per rendere omaggio ad una grande donna nuorese, Grazia Deledda, scrittrice di fama internazionale, ed è in questa occasione che le chiediamo di non dimenticare le parole di questa lettera, scritte da altre donne nuoresi, per urlare la loro disperazione e il disagio per una situazione che diventa ogni giorno più drammatica ed avere la giusta attenzione da parte del governo regionale e di quello nazionale affinché ci venga restiuito il futuro, quello che abbiamo lasciato dietro i telai, dove le nostre mani si muovevano sicure, le stesse mani che non hanno paura di sporcarsi pur di lavorare e che oggi si tendono per chiedere certezze per il proprio futuro».
«Da parte mia è doveroso stare qui – la risposta della Boldrini prendendo in carico la lettera delle lavoratrici – non solo dove ci sono applausi e vi ringrazio per il modo civile e cordiale di porvi nei miei confronti, segnalerò la vostra vertenza a Roma e me ne occuperò personalmente, lavorate però fianco a fianco con i vostri parlamentari perché portino con forza a Roma i vostri problemi. Inoltre elaborate proposte e cercate di trovare alternative”.
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Il c.l.a.s. comitato lavoratori attivi Sardegna da 36 mesi combatte una battaglia solitaria per portare avanti una vertenza dimenticata da tutti.Infatti, non avendone, di fatto, più una ufficiale conseguentemente al definitivo licenziamento, ha subito oltre 23 mesi di ritardo per aver ragione dei pagamenti relativi il 2013 posti in essere solo dal mese di ottobre 2014 con anche l’applicazione di una tassazione irpef al 23% – tassazione separata – come se i responsabili dei ritardi nella ripartizione delle somme fossimo noi. La lezione non è servita e i ritardi si sono ripresentati anche per le mensilità 2014 che ad oggi, dopo oltre 15 mesi, ancora non sono soddisfatti. Ricordando che per effetto dell’entrata in vigore del decreto poletti padoan del 1 agosto 2014, dal 1 settembre dello stesso anno circa 4039 dei 17600 lavoratori sono fuori dal circuito mobilità in deroga e sono ad oggi privi di ogni forma di sostegno al reddito.
Di fatto, esiste una netta differenza tra lavoratori in CIG e lavoratori in mobilità in deroga, differenza che nessuno vuole ancora vedere e comprendere ed è anche per questo motivo che oggi a Nuoro, una nostra delegazione ha voluto consegnare alla Presidente Boldrini un CD contenente foto e video dei nostri sit-in e il brano “Nanneddu Meu” che ci accompagna ogni volta. Al Cd abbiamo allegato una lettera con un resoconto dettagliato della vicenda che ci vede involontariamente protagonisti.