La donazione è gratuita ma gli esperti chiedono un premio di solidarietà per incentivare le donatrici
La donazione dei gameti, maschili e femminili, per le tecniche di fecondazione eterologa è e resterà volontaria e gratuita.
È questo uno dei principi fondamentali che verranno ribaditi nelle linee guida sull’eterologa alle quali sta lavorando il ministero della Salute e che dovrebbero essere pronte prima dell’Estate. Un principio contestato però da Centri di procreazione medicalmente assistita e vari ginecologi, che chiedono invece di prevedere un premio di solidarietà per le donatrici come accade in altri Paesi Ue proprio per incentivare le donazioni al femminile, attualmente scarsissime in Italia.
«Stiamo lavorando alle linee guida ed è attivo il tavolo consultivo di esperti sulla materia – ha spiegato Assuntina Morresi, consulente del ministro della Salute Beatrice Lorenzin sulla Procreazione medicalmente assistita (Pma). All’esame è anche il recepimento della normativa europea relativa alla selezione dei donatori. Le linee guida – ha affermato l’esperta – dovrebbero essere pronte prima dell’Estate».
Rispetto ai contenuti, ha chiarito, «saranno specificati i criteri medici per l’accesso all’eterologa e si prevederà la pratica dell’egg-sharing per le donazioni al femminile», ovvero la possibilità per la donna che si sottopone a procreazione assistita omologa di donare parte degli ovociti non utilizzati. Verrà anche ribadito, ha rilevato, che la donazione di gameti è gratuita e volontaria, e si farà riferimento alle norme nazionali già in atto per la donazione di midollo osseo o sangue in relazione al rimborso per le spese di viaggio e le giornate lavorative.
Nelle linee guida sarà anche specificata la possibilità della doppia eterologa, ovvero la possibilità di accedere alla tecnica sia che risulti sterile un solo membro della coppia sia entrambi. Ma proprio il principio della totale gratuità della donazione ha acceso le polemiche, con molti esperti del settore che hanno invece sottolineato la necessità di prevedere una forma di ‘premio di solidarietà’ che possa incentivare le donazioni al femminile in Italia.
Il problema generale della «mancanza di donatrici di ovociti che sta rendendo molto difficoltoso in Italia il ricorso alla tecnica dell’eterologa – ha affermato il direttore della clinica Alma Res Fertility Pasquale Bilotta, dove sono nati i primi due bambini da eterologa in Italia – si può risolvere considerando appunto l’opzione di prevedere una sorta di ‘compenso’ per le donatrici che sia commisurato, ad esempio, al compenso che a tal fine è già previsto in altri Paesi europei, dalla Spagna alla Grecia, proprio per incentivare le donazioni femminili».
Dello stesso parere anche Elisabetta Coccia, presidente del Cecos Italia, associazione scientifica che raggruppa i maggiori Centri di fecondazione assistita in Italia. Arrivare a prevedere una forma di ‘premio di solidarietà’, afferma, ”è fondamentale per incentivare le donazioni di ovociti. Ciò anche considerando il fatto – conclude – che gli accordi stipulati da vari centri con banche di gameti estere stanno incontrando al momento notevoli difficoltà burocratiche, con un inevitabile rallentamento delle procedure».