Ora si attende il day hospital per supportare chi ha subito un trapianto di organi
In provincia di Nuoro nasce una nuova sezione dell’Associazione Prometeo ONLUS (A.T.F.).
“Donare gli organi è un gesto nobile che può salvare la vita a qualcun’altro” questo è lo spirito che anima la sede nuorese dell’Associazione Prometeo (A.T.F.) inaugurata, alla presenza del sindaco Alessandro Bianchi, sabato scorso in via Giovanni Battista Melis.
Lo spirito della sezione barbaricina l’accomuna alle altre presenti nel resto dell’Isola ovvero sensibilizzare alla donazione degli organi e dare un supporto psicologico e fisico ai trapiantati affiancandoli, ad esempio, nel superare gli ostacoli che si possono incontare dell’assistenza post trapianto e nella terapia ospedaliera.
«Dottor Zamboni, che è il primario del Reparto trapianti – sottolinea il Presidente dell’Associazione nuorese Luigi Bellu – ha sentito l’esigenza di avere una sede dell’associazione anche nei nostri territori, un punto di riferimento per il Nuorese, il Marghine Planargia e l’Ogliastra, luoghi piuttosto lontani da Cagliari. Il nostro compito è sia quello di supportare il trapiantato che quello di sensibilizzare alla donazione, proponendoci alle scuole e ad gli enti.
In questo momento ci stiamo interfaciando con diversi Comuni per l’istituzione di un’Anagrafe del donatore, un registro istituito da una legge dello Stato che molte Amministrazioni stanno facendo proprio attraverso l’approvazione in Consiglio comunale. Cagliari si è già attivata mentre Nuoro ne sta predisponendo la delibera».
Nel Nuorese sono all’incirca una 40 i trapiantati di fegato; l’Associazione sta facendo richiesta all’ASL locale affinché istituituisca in loco un day hospital, in modo tale da evitare ai trapiantati i frequento viaggi a Cagliari per le terapie anti rigetto, trasferte lunghe ed estenuanti, il cui costo si ripercuote sull’intera collettività, dal momento che poi vengono rimborsati.
La dottoressa Elena Zidda, direttore e responsabile del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Francesco di Nuoro spiega come “tecnicamente” avvenga la donazione degli organi: «La donazione può avvenire nel caso di persone decedute ovvero in condizione di morte celebrale, con stato di incoscienza, assenza di respirazione spontanea, di riflessi del tronco cerebrale e di elettroencefalogramma piatto».
Se nei due minuti successivi la respirazione non riprende spontaneamente si dichiara la morte e, solo allora, si puo proicedere all’espianto. Solo ora possono essere staccati gli apparecchi per la respirazione e la circolazione artificiale».
«Se il potenziale donatore – prosegue la Dottoressa – non ha pensato in vita a dare il proprio consenso alla donazione, una volta deceduto l’autorizzazione puo essere data dai familiari».
Nel 2014 – secondo i dati forniti dalla dottoressa Zidda – dal Nuorese sono stati segnalati al Centro Trapianti Regionale 12 morti celebrali di cui tre donatori non sono risultati idonei; ci sono state tre opposizioni all’espianto degli organi (una dal Nuorese e due dall’Ogliastra).
Il Comitato è costituito da Luigi Bellu (presidente), Francesco Flore (vicepresidente), Antonio Marceddu (segretario Fonni), Maddalena Pinna (Bortigali), Stefania Boi e Safwati Zaghloool (consiglieri).
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