Sotto sequestro immobili a Nuoro per un valore di 600 mila euro
«Sono sereno non sono un evasore fiscale e ho fiducia nella magistratura», così l’imprenditore nuorese Michele Artedino, presidente della Nuorese Calcio, a cui la Guardia di Finanza, su disposizione della procura della Repubblica di Nuoro ha proceduto, nei giorni scorsi, al sequestro preventivo di beni immobili del valore di 600 mila euro per il reato di evasione fiscale.
«Vorrei essere giudicato per reati commessi, non per una contestazione che provvederò con la documentazione necessaria a dimostrare», prosegue Artedino considerato a Nuoro imprenditore di successo.
Michele Artedino è proprietario del grande centro Eurostock, di altri negozi di abbigliamento e di una società immobiliare. Da quando è diventato presidente della Nuorese ha riportato la squadra locale nel giro del calcio che conta.
«Mi reputo un imprenditore corretto – spiega Artedino – ho sempre versato il dovuto. Do lavoro nelle mia aziende a 35 famiglie e mi impegno nello sport con la Nuorese. Oggi mi viene contestata una presunta evasione di 600 mila euro, riferita a un periodo di cinque anni, su un giro d’affari per lo stesso periodo attorno ai 40 milioni di euro e vengo dipinto come un mostro. Non è così: ho tutte le carte in mio favore e le metterò a disposizione della Procura. Chiedo solo, da piccolo imprenditore, di non essere buttato sulla graticola senza essere condannato».
Già oggi Artedino, con il suo avvocato Paolo Tuffu, si è presentato all’Agenzia delle entrate per discutere le contestazioni. Gli immobili sotto sequestro per un’ammontare di 600 mila euro sono dislocati tutti a Nuoro.
Ma c’è anche un altro procedimento parallelo su una villa a Costa Caddu (San Teodoro) intestata alle figlie di Artedino, messa sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo Ambientale di Sassari per violazione di alcune norme come l’abbattimento non autorizzato di eucaliptus. «Avevo tutte le autorizzazioni per procedere alle operazioni fatte ha sottolineato Artedino – e lo dimostrerò davanti al magistrato. Perché da questa storia voglio uscire limpido il prima possibile».