Confartigianato Imprese Sardegna esprime rammarico per mancato accoglimento da parte del Consiglio Regionale degli emendamenti sui contributi al fondo rischi dei Consorzi Fidi Artigiani e sul Consorzio Fidi di secondo grado dell’Artigianato, che ha da sempre rappresentato una formidabile leva per incrementare la capacità dei confidi di primo grado nel garantire le imprese artigiane operanti in Sardegna. Altresì, l’Associazione Artigiana esprime incredulità per le parole con le quali l’Assessore Regionale al Bilancio e Credito, Raffaele Paci, ha liquidato la “problematica Confidi e Credito”, durante la discussione avvenuta nella massima Assemblea Sarda, in occasione dell’approvazione dell’articolo 14 della Finanziaria (Nota Stampa Consiglio Regionale Seduta n. 72 (II parte) Finanziaria 2015, approvati gli articoli 11, 12, 12bis, 12 ter, 12 quater, 13, 14 e 14 bis).
«Siamo amareggiati perché non sono state accolte le richieste del comparto – affermano da Confartigianato Imprese Sardegna – e soprattutto ancora una volta non si sono comprese le difficoltà delle piccole imprese, delle famiglie e dei territori che rappresentano».
«Poi non trova fondamento il fatto che, come affermato da Paci, le banche non utilizzino i Confidi – continuano dall’Associazione degli Artigiani – così come non trova fondamento il fatto che questi Consorzi non siano “affidabili”, così come ha fatto trasparire l’Assessore».
«In merito al coinvolgimento delle Associazioni –riprende Confartigianato – possiamo affermare con assoluta certezza che la nostra Associazione è stata coinvolta sola 1 volta e i Consorzi
Fidi sono stati interpellati solo 2 volte. Peraltro il 14 ottobre la “Rete dei Confidi di Confartigianato” ha inviato all’Assessore al Bilancio e Credito le propria posizione tramite lettera con la quale
ha ribadito la contrarietà alla costituzione di un unico consorzio».
«Il riferimento ai 24 milioni di residui, poi, – conclude l’Associazione Artigiana – non è altro che il rispetto di impegni precedentemente presi, e sui quali la Regione è in ritardo, ciò che
preoccupa gli artigiani è che per il futuro non c’è la previsione di adeguate risorse: 5 milioni di euro l’anno per tutti i comparti produttivi sardi sono veramente poca cosa. Questo è il primo segnale
del disinteresse della Regione a questa tematica».