Più visite ed ecografie del necessario, preferenza per le strutture pubbliche e presenza del padre nel 90% dei casi al momento della nascita: sono questi alcuni dei dati che raccontano il parto in Italia, secondo il Decimo Rapporto sull’evento nascita in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute e curato dall’Ufficio di Statistica sulla base dei dati rilevati nel 2011 dal Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP). Nonostante le difficoltà dunque, gli ospedali pubblici o equiparati si confermano il luogo d’elezione per il parto nell’88% dei casi, mentre l’11,9% avviene in case di cura private (accreditate e non). Il 61,8% dei parti si svolge in strutture più sicure, cioè dove avvengono almeno mille parti annui, mentre quasi il 10% (9,5%) avviene in strutture dove si fanno meno di 500 parti l’anno.
La gravidanza è molto medicalizzata. Il rapporto rileva infatti che nell’85% dei casi il numero di visite ostetriche effettuate è superiore alle 4 raccomandate, e nel 73,1% delle gravidanze si fanno più di 3 ecografie. Infine, quello del parto è un momento in cui ormai, contrariamente a quanto avveniva in passato, anche i padri vogliono essere presenti: lo dimostra il fatto che nel 90,6% dei casi la donna ha accanto a sè al momento del parto (esclusi i cesarei) il padre del bambino, nell’8,15% un familiare e nell’1,26% un’altra persona di fiducia. Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita si verifica per 1,43 gravidanze ogni 100.
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