Immaginiamoci in sedia rotelle e quotidianamente di dover fare lo slalom tra i tanti ostacoli che incontriamo.
Vogliamo circolare in strada: dobbiamo avere a che fare con marciapiedi sconnessi, buche, gradini e salite.
A un certo punto vogliamo consumare un caffè al bar ma non possiamo accedervi perché manca lo scivolo per disabili, idem se ci dobbiamo recare in qualche ristorante, pizzeria o altro luogo pubblico.
Poi abbiamo bisogno di prendere l’autobus (quello che comunemente viene chiamato postalino) e ci imbattiamo in un autista che, nonostante siamo con il nostro accompagnatore (a Nuoro è la condizione per poter accedere ai mezzi pubblici se si è in sedia rotelle), non ci vuole far salire a bordo, e questo non capita una bensì tre volte. Allora decidiamo, se abbiamo la patente, di spostarci in automobile e constatiamo che i parcheggi riservati a noi, se pur segnati in modo chiaro, sono occupati da qualche autista incivile.
Questa è la quotidianità della signora Gonaria Congiu, nuorese, 75 anni, costretta da tempo in sedia a rotelle a causa di una poliomelite. Come lei, non solo nel capoluogo barbaricino, tanti altri devono affrontare problematiche come queste, in spazi urbani concepiti per normodotati, per quanto, come dice la signora Gonaria: «noi non siamo trasparenti ma esisitamo».
Gonaria Pinna, un giorno contattata l’assessore comunale al traffico, Francesco Guccini, con il quale instaura un’intesa che li vede per diverso tempo muoversi per le vie cittadine a verificare di persona le difficoltà quotidiane affrontate da un disabile.
Da qui nasce la volontà di inserire fra i capitoli di spesa della Polizia Municipale la voce di abbattimento delle barriere architettoniche. Ogni anno, i proventi delle infrazioni al codice della strada serviranno a rifinanziarlo (all’incirca il 5% del ammontare complessivo).
A breve inizieranno i lavori di sitemazione dei marciapiedi e di inserimento di scivoli nelle zone più centrali della città. Sono previsti all’incirca un centinaio di interventi in piazza Italia, via La Marmora, via Salaris, via Papandrea, Brigata Sassari, via Deffenu, viale Trieste e via Manzoni.
«Dopo la ridefinizione degli stalli per disabili, ora ci indirizziamo all’adeguamento dei marciapiedi. In passato, ma purtroppo é storia ancora attuale, e non parlo solo di Nuoro, i lavori sono stati eseguiti rispettando i minimi standard. Vuol dire che gli operai, secondo la propria sensibilitá, mettevano maggiore o minore cura nel fare i lavori relativi agli scivoli per i disabili. Peraltro impropriamente definiti tali. Basti pensare che gli stessi servono anche quella larga utenza di persone con passeggini o anziani con problemi di mobilitá. Così, é accaduto che troppo spesso, gli scivoli venissero realizzati in maniera poco utile. Vuoi perché troppo ripidi, vuoi perché mal rifiniti, vuoi perché mal posizionati. Un gradino, piccolo per caritá, una frattura di congiunzione fra l’asfalto e il gradino, un’inezia all’occhio pure attento di chi passeggia, diventa una montagna da scalare » ha affermato questa mattina l’assessore in occasione della confernza di presentazione del progetto.
«Vogliamo dare un segnale importante. Vogliamo porgere l’orecchio e la giusta attenzione nei confronti di chi, silenziosamente, ogni giorno, scala le montagne invisibili della nostra cittá. Perché, la mia idea, é che in un futuro nemmeno tanto lontano i collaudi delle opere possano contare tutte le comptenze di settore ma, nel pratico, possano essere collaudate anche da una persona in sedia a rotelle o col passeggino al seguito. Finito un marciapiede, deve essere percorribile da tutti, a piedi o su ruote. E va verificato prima del collaudo» conclude Guccini.
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