Basta violenza. Centinaia di persone e tutto il Consiglio comunale alla fiaccolata per Angelo
In centinaia a Lula con la fiaccola in mano hanno voluto mandare un messaggio forte, dopo l’ultimo omicidio dell’allevatore del paese Angelo Maria Piras: «basta fatti di sangue, non permetteremo che il paese si pieghi al linguaggio della violenza».
Gli abitanti del paese si sono radunati sul piazzale della chiesa Santa Maria Assunta, da lì la partenza per il centro storico. In prima fila i parenti dell’allevatore ucciso: la figlia 15enne, i suoceri, gli zii, i cugini, il parroco don Salvatore Goddi, il sindaco Mario Calia e tutto il consiglio comunale. Dietro gli studenti, i rappresentanti delle 17 associazioni del paese, tutti insieme per esprimere vicinanza alla famiglia dell’allevatore e per condannare il gesto.
«Stasera c’è un silenzio sacro in questo corteo – ha detto Elvira Calia, ex insegnante e consigliere di minoranza – È un modo per essere vicini alla famiglie di Angelo e riflettere sull’orrore che c’è stato nel nostro paese. Pensavamo di esserci lasciati alle spalle anni di tragedie infinite, ma adesso tutto riaffiora: perché a distanza di 11 anni noi ancora accendiamo i lumini per Luisa Manfredi (la 14enne figlia di Matteo Boe uccisa nel 2013) per dare segnale alla famiglia, perché quel delitto ancora non è risolto. Lula stasera si ribella – ha concluso – rifiutiamo il silenzio».
Per il sindaco di Lula, Mario Calia, la «massiccia partecipazione alla fiaccolata è il segnale che il paese è vicino alla famiglia di Angelo e che non può più tollerare nella propria comunità chi non rispetta le regole e la vita».
Dopo la fiaccolata c’è stata una veglia di preghiera nella chiesa di Santa Maria Assunta, che a stento ha contenuto le centinaia di persone presenti.