Dopo i primi spari il killer lo ha "finito" con un colpo alla testa

Prima del colpo di grazia che gli ha sfigurato il viso, il killer (non è stato ancora chiarito quante armi abbiano fatto fuco) gli ha esploso contro altri colpi che lo hanno raggiunto alle gambe e al dorso senza lasciargli scampo.

È morto così Angelo Maria Piras, quarantenne di Lula, sposato e padre du due figli piccoli, “abbattuto” a fucilate lungo il sentiero di campagna mentre si apprestava a raggiungere il podere del suocero in località Ughele, a qualche chilometro da Lula.

L’allevatore era uscito di casa intorno alle sette del mattino dicendo alla moglie di dover andare nel podere del suocero per riparare una ruspa.

Ed è stato proprio il padre della donna a scoprire il cadavere, poco dopo le nove di ieri, riverso a terra in una pozza di sangue lungo la mulattiera di campagna.

La vittima era ben nota alle Forze dell’ordine. Nel maggio del 2000, Piras avrebbe partecipato all’assalto alla filiale del Banco di Sardegna di Lula, in occasione del quale un commando di quattro banditi armati di kalashnikov fece fuoco  contro i Carabinieri che cercavano di bloccarli. Un agguato che solo per miracolo non si trasformò in una strage. Nel 2003, con due complici, aveva assaltato, sempre a Lula, una camionetta dei Carabinieri, episodio che lo scorso anno gli era valso una condanna in appello per duplice tentato omicidio, dopo essere uscito assolto dalla sentenza di primo grado. L’allevatore, inoltre, era coinvolto anche negli attentati che tra il 2002 e il 2007 avevano preso di mira gli amministratori, negli anni in cui sindaco del paese era Maddalena Calia.

Un destino di sangue aveva già segnato la sua famiglia. Negli anni Ottanta, il padre Pietro era stato ucciso sotto i suoi occhi.

Nel 2010 un altro episodio familiare sconcertante: Piras si presentò al Pronto soccorso dell’ospedale San Francesco di Nuoro con una ferita d’arma da fuoco, dicendo che gli era stato teso un agguato. Poco dopo si scoprì che a sparare era stato il fratello, con cui gestiva un agriturismo. Quest’ultimo sarà poi condannato per l’insano gesto.

Ieri l’epilogo.

Gli inquirenti continuano a scavare nel passato dell’allevatore, tra le maglie dei fatti criminosi che lo hanno visto coinvolto, ma anche negli ultimi suoi giorni di vita.

Sul posto è giunto il procuratore  della Repubblica di Nuoro, Andrea Garau, il colonnello Saverio Ceglie, capo del comando provinciale dei Carabinieri di Nuoro, e i militari della compagnia dei Carabinieri di Lula, al comando del Capitano Fabio Saddi.

La salma è stata rimossa intorno alle 15,00 di ieri e trasportata all’ospedale San Francesco di Nuoro, dove stamattina sarà effettuata l’autopsia deisposta dal magistrato.

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Sonia