I truffatori sono domiciliati in provincia di Milano
Un uomo e la figlia, entrambi domiciliati in provincia di Milano, sono stati denunciati poiché nel corso della stagione estiva, dopo aver pubblicizzato su noti siti internet vantaggiose proposte di case vacanza in affitto nella località turistica di San Teodoro. Peccato che si trattasse di una truffa.
Diversi ignari vacanzieri, ben sette e provenienti da tutta Italia, sono caduti nel raggiro e hanno infatti pagato una caparra che andava dai 150,00 ai 700,00 euro, confermando la prenotazione di periodi di vacanza da trascorrere in villette ed appartamenti, poi rivelatisi inesistenti.
La truffa, studiata nei minimi particolari, risultava essere piuttosto raffinata: le inserzioni erano completo da fotografie delle case proposte in affitto, indirizzo e-mail, numero telefonico e la cordialità dell’interlocutore, al momento dei primi contatti, non faceva trapelare nulla di sospetto.
Il fantomatico proprietario, per rendere ancor più realistica la proposta d’affitto, dopo aver convinto l’ignara vittima e ottenuto l’indirizzo di posta elettronica di quest’ultima, le inviava addirittura un contratto di locazione stagionale e la copia di un documento di identità, chiedendo contestualmente di poter aver restituito il contratto firmato per accettazione, corredato della ricevuta di versamento della caparra da accreditare su conto corrente indicato con tanto di codice IBAN. All’accredito della caparra, le vittime ricevevano conferma dell’avvenuta prenotazione.
La completezza delle informazioni, l’invio del contratto e la comunicazione di un conto corrente su cui versare la caparra, appariva insospettabile che le vittime hanno realizzato di essere state truffate solo dopo aver raggiunto la località turistica dove, con delusione, apprendevano che la casa era inesistente e che il truffatore si era reso irreperibile.
L’amarezza delle vittime, nello scoprirsi truffate, si è sommata alla preoccupazione di trovare nell’immediatezza una soluzione abitativa per le vacanze che, nella maggior parte dei casi, si è comunque risolta anche grazie alla comprensione da parte delle strutture ricettive del posto che hanno fatto il possibile per andare incontro alle esigenze dei malcapitati turisti.
I sette truffati non hanno potuto far altro che rivolgersi alla locale Tenenza dei Carabinieri di San Teodoro che, accolte le denunce, insieme ai colleghi del Comando di Siniscola (guidati dal Capitano Andrea Senes) e dei Comandi di altri centri della Penisola, hanno avviato una lunga e complessa indagine attraverso la quale è stato possibile identificare i due, padre e figlia, entrambi pregiudicati.
Il reato loro contestato è quello di truffa continuata.
I truffatori hanno pubblicato fotografie di case estrapolate a caso dalla rete e utilizzato indirizzi di posta elettronica e numeri di telefono risultati intestati a cittadini stranieri o a persone inesistenti, cosi come per l’accredito delle caparre hanno utilizzato una carta di credito prepagata con tanto di codice IBAN, che a prima vista pareva trattarsi di un conto corrente attivato presso uno sportello bancario o postale.
Per prevenire trappole di questo tipo, i Carabinieri invitano i cittadini a fare molta attenzione soprattutto quando si tratta di proposte troppo allettanti facilmente reperibili in rete. In particolare, per sapere se l’IBAN è riconducibile ad un conto corrente bancario/postale o associato ad una carta ricaricabile, è sufficiente inserirlo sui diversi link presenti sulla rete e accessibili a chiunque, attraverso i quali è possibile ottenere tutte le informazioni riferibili all’istituto di credito.
Laddove si dovesse incappare in simili truffe è opportuno conservare tutta la corrispondenza relativa alla proposta di affitto (pagina dell’inserzione visualizzata sui siti visitati, e-mail, sms ecc).
© Tutti i diritti riservati