Pensavo che a me non sarebbe mai successo e invece anche io non ne sono stata immune.
Come la stragrande maggioranza dei concittadini nuoresi, al termine del periodo natalizio ho dovuto provare sulla pelle il “calvario della tassa dei rifiuti“.
Sette gennaio 2014, il postino (che da noi suona solo una volta) mi vede da lontano; io, ignara di tutto, sto varcando la soglia di casa positiva e fiduciosa nel 2015, quando lui mi consegna l’avviso di giacenza per il ritiro di una notifica proveniente dall’Amministrazione comunale… già intuisco che possa trattarsi di qualche contenzioso relativo alla tassa dei rifiuti che nel corso di questi anni ha cambiato mille nomi: “TARSU“, “TARES” e poi ancora TARI” sembra uno scioglingua ma in realtà si tratta di quell’imposta che a Nuoro, come in tutta Italia, ha fatto inveire i cittadini contro i governi locali.
Nel capoluogo barbaricino, poi, a far imbestialire ulteriormente i cittadini fino a provocare una sommossa popolare conclusasi nell’invasione del Palazzo Civico lo scorso autunno, sono stati gli errori di calcolo fatti nell’avvenuta tarrifazione che hanno fatto schizzare alle stelle le bollette. Il TAR, poi, darà per alcuni casi ragione al Comune.
La seconda tappa di questo calvario riguarda il ritiro della cartella esattoriale alle Poste. Dopo un’ora di fila infinita, scandita da un tabellone che assegna un turno ogni dieci minuti, quando va bene (ma questa è un’altra storia dell’insopportabile burocrazia italiana) mi vene consegnata la busta.
Proprio come pensavo: leggendo la lettera che inizia con “Gentile signora” e termina con l’importo da pagare accompagnato dal codice IBAN sul quale eseguire il bonifico. Si tratta, a parere dell’Ente pubblico, di un insoluto del 2012, di fatto è stato saldato, ma che, secondo l’Amministrazione non sarebbe tale in quanto, nel primo conteggio io non risulterei compresa nel nucleo familiare (composto effettivamente da due componenti, ma io, solo quell’anno feci il cambio di residenza da Cagliari a Nuoro). Peccato che i metri quadri effettivamente conteggiati siano sbagliati. Per la precisione 25 in più.
Comunque per porre fine alla mia situazione devo recarmi in Comune e parlare con qualche responsabile del settore “Programmazione e Bilancio”.
La mia terza tappa di questa “Via Crucis” virtuale è al Palazzo Civico. Intorno a mezzogiorno smetto appositamente di lavorare per recarmi in Comune pensando fra me e me: «vabbé! Perderò del tempo prezioso per il mio lavoro ma almeno risolvo la situazione…», povera illusa e chissà quanti cittadini nuoresi come me .
Alle 12:30 varco la soglia del Municipio, e salendo le scale la prima persona in cui mi imbatto è la guardia giurata: «buongiorno – dico – sono quì perché vorrei parlare con qualche funzionario in relazione alla mia tassa sui rifiuti». L’agente mi guarda con occhi tra il compassionevole e il “povera idiota” e mi risponde: «mi spiace signora ma attualmente due funzionari su tre sono fuori e uno è già pieno di appuntamenti, non la posso far salire!», sbigottita gli chiedo quale sia la soluzione: «deve comporre il numero 0784.216763 e sperare che qualcuno le risponda, in quanto in questi giorni siamo stati assaliti da cittadini che come lei chiedono spiegazioni».
Il calvario prosegue: chiamo il numero per due giorni di seguito, con una cadenza di circa ogni ora, nella speranza di riuscire a fissare un appuntamento come tutti gli altri concittadini e risolvere la situazione ma il numero risutava perennemente occupato!
Confesso. Ho usato anche i miei contatti giornalistici per ottenere il numero privato di qualche dirigente e abbrevviare i tempi, poi mi sono messa nei panni dell’uomo qualunque che si trova a vivere ogni giorno tutta questa burocrazia fatta di errori di calcolo, paramentri sbagliati, lunghe ed estenuanti file, ore e ore trascorse nel tentativo di prendere la linea per capire se gli importi indicati in boletta, in relazione a pagamenti arretrati o al saldo TARI, siano effettivamente corretti.
Io, come la signora Rosa che dai 600 euro iniziali che doveva pagare poi diventati 48 o come il signor Mario al quale sono stati attribuiti due appartamenti mai posseduti nel centro storico cittadino, ci troviamo a vivere un calvario la cui soluzione, appare già difficile anche solo per riuscire a prendere un appuntamento.
Per correttezza d’informazione ho chiamato al cellulare anche l’assessore competente Tore Daga al quale, come giornalista, avrei voluto chiedere delle risposte in merito. Lui non mi ha mai risposto ne mai mi ha richiamato.
Questo mio racconto, tra il serio e il faceto, non vuole essere una critica ma la constatazione di una realtà, constatazione volta a migliorare un sevizio che in questi giorni sta mettendo in croce centinaia di nuoresi alle prese con l’adempimento, già di per sé gravoso, di pagare le tasse.
Sonia Meloni © Tutti i diritti riservati
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Cara giornalista, dov'eri quando tra settembre e ottobre io, i miei bambini, e poche centinaia di poveri disperati abbiamo protestato davanti al Comune. A Nuoro siamo quasi 36.000 abitanti, eppure eravamo veramente in pochi a protestare davanti a una Giunta Comunale che non ci ha degnato di risposta, anzi che voleva solo "insegnarci" a fare le moltiplicazioni, spiegandoci come sono state applicate le aliquote. Probabilmente per molti nuoresi la TARI non è un problema, o hanno trovato il modo di risolverlo!?. Solo ora che ti riguarda in prima persona pubblichi un articolo? Il calvario della tassa rifiuti rappresenta un problema sociale, e non solo economico, per noi comuni mortali, e i giornalisti hanno il dovere morale di denunciare tutto ciò, indipendentemente dall'orientamento politico, o dal fatto che "svuoti" il proprio portafoglio. Inoltre visto che hai il cellulare di Daga, e puoi "accedere al numero privato di qualche dirigente" perché non chiedi come mai non si sa ancora niente della gara d'appalto sul servizio di raccolta rifiuti. Cronache nuoresi aveva promesso un aggiornamento a riguardo ma non se n'è più saputo niente.
Cara lettrice, Cronache Nuoresi ha seguito tutta la vicenda della protesta e lui c'era lo avrà constatato di persona!
Il nostro video sulla protesta, l'irruzione nel Palazzo Comunale e le giustificazioni del Sindaco, l'unico apparso sulla stampa e sui media in proposito, è stato visto e condiviso da migliaia di persone.
Proprio perché non volevamo che la cosa passasse in secondo piano siamo tornati sulla vicenda raccontandola in prima persona e con esempi di altre storie per far capire che nessuno è immune da una situazione irrisolta.
Oltre a essere presenti agli incontri pubblici abbiamo seguito anche le riunioni che i cittadini hanno fatto successivamente alla protesta, a parte l'intervista all'assessore Daga, saltata per motivi di tempo. A lui chiederò un incontro a breve.
Se legge bene l'articolo, io ho chiesto anche spiegazioni all'assessore (solo lui è preposto a rispondere alla questione) e stia tranquilla che noi non abbiamo mai abbassato la guardia sull'argomento. La invito a fare una ricerca nei nostri archivi e troverà diversi articoli sulla vicenda, dalla manifestazione, alla voce dell'opposizione e dei cittadini.