Venti le vittime e diciotto i feriti
Una bambina di 10 anni salta in aria uccidendo 20 persone (altre 18 sono rimaste ferite, alcune in gravi condizioni), in un mercato di Maiduguri, capoluogo dello stato di Borno, in Nigeria.
La sede dell’attentato è la stessa nella quale circa un mese fa due donne si fecero esplodere causando una decina di morti e una cinquantina di feriti.
Anche questa volta è stata scelta l’ora di punta per compiere la strage, anche questa volta l’autore è una donna. Peccato che a dieci anni non si possa essere consapevoli di compiere un simile gesto, dunque anche lei è assimilabile alle vittime che ha mietuto. Il suo corpo è stato devastato: la parte superiore è stata ritrovata a oltre 500 metri di distanza.
La bimba sarebbe stata fatta esplodere mentre due agenti che l’avevano appena fermata la stavano perquisendo. I loro corpi sono stati dilaniati.
Ancora nessuna rivedicazione della strage ma pare più che probabile la mano degli integralisti islamici jiahidisti Boko Haram (soliti servirsi di donne per compiere attentati di questo tipo).
A cinque settimane dalle elezioni i Boko Haram, che nel nord-est della Nigeria hanno proclamato un “califfato” affiliato all’Isis siriano/iracheno di Abubakr al-Baghdadi, ha provocato in sei anni oltre 14.000 morti e più di un milione e 600mila sfollati, accentuano la loro ondata di terrore nel nord-est, costringendo all’esodo verso Ciad, Camerun e Niger le popolazioni.
Dopo mesi di rinvii, l’Onu annuncia un incontro a Ginevra per tentare di porre fine alla guerra civile.
Solo ieri Amnesty International ha lanciato l’allrme: la maggior parte degli sfollati non possono essere assistiti né curati, se sopravvivono alla violenza sono la fame e gli stenti ad ucciderle.
S.N.