Sono stati avviati i contatti tra i responsabili delle Forze dell’ordine e i due fratelli Kouachi, autori della strage a Charlie Hebdo, asserragliati in una fabbrica della zona di Dammartin-en-Geole.
Fonti giornalistiche parlano di “contatto stabilito” con i due killer che secondo un deputato locale dell’UMP avrebbero detto alla polizia di voler “morire da martiri”.
Incerto il numero degli ostaggi in mano ai due uomini, potrebbero essere 5.
In Yemen uno dei due killer avrebbe avuto contatti con l’Imam Anwar Awlaki, leader dell’Aqap, il ramo yemenita-saudita di Al Qaida.
Nel frattempo è tornato in azione Amedy Coulibaly, l’uomo che ieri ha sparato e ucciso una poliziotta a Montrouge, alle porte di Parigi.
Dopo uno scontro a fuoco in seguito al quale sarebbero morte due persone, si è barricato all’interno di un supermercato Kasher, frequentato da ebrei, a Porte de Vincennes, ed ha preso cinque ostaggi tra cui alcune donne.
Agli agenti intervenuti ha gridato più volte «sapete chi sono!».
L’uomo infatti, avrebbe frequestato la stessa moschea di uno dei fratelli Kuoachi, e conoscerebbe molto bene uno dei killer della strage alla redazione del Settimanale satirico.
Blindata la zona, studenti chiusi nelle scuole, sul posto poliziotti e le teste di cuoio.
Tra i ricercati per la sparatoria di ieri a Montrouge c’è anche una ragazza, la ventiseienne Hayat Boumeddiene, fidanzata del killer.
Il premier francese Valls parla apertamente di “introdurre nuove leggi per lottare contro il terrorismo”.
In Italia, intanto, vista l’esplosione di attentati terroristici a Parigi ci si interroga sulle iniziative da adottare per contrastare il fenomeno e il ministro Alfano rivela contatti con Orlando sulla possibilità di istituire una Procura nazionale antiterrorismo.
Sotto controllo i flussi di immigrazione e tenute sotto monitoraggio le moschee e gli altri luoghi di culto, ma restano “zone d’ombra” che sfuggono agli accertamenti.
Critiche le opposizioni e la Lega insiste: «il governo è collaborazionista dei terroristi».