Choc a Parigi: i morti salgono a 12
Parigi è sotto choc per un attacco terroristico, il più grave nel paese dal 1961, che ha provocato 12 morti nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, noto per il suo stile ironico e provocatorio e già nel mirino dei terroristi islamici.
Due uomini incappucciati hanno fatto irruzione nella sede del giornale ed hanno aperto il fuoco con i mitra al grido: «Hallah u Akbar».
Sono rimasti uccisi, fra gli altri, il direttore Charbonnier ed il famoso vignettista Wolinski.
Ferite gravemente altre 4 persone.
Compiuta la strage, i terroristi sono fuggiti.
Il presidente Hollande ha parlato di “choc” per la nazione ed ha rivelato che altri attentati erano stati sventati nelle scorse settimane.
Posti di blocco in tutta Parigi, il governo ha deciso l’aumento del livello di allerta in tutta la regione. Gli Usa offrono aiuto per catturare i responsabili, Alfano convoca il comitato antiterrorismo.
Intanto, sale il livello di allerta a Roma dopo l’assalto al giornale. Secondo quanto le Forze dell’ordine sarebbero stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale con “particolare attenzione” verso le redazioni giornalistiche.
«La mattanza nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo scuote le coscienze di tutti i cittadini del mondo. Chi semina terrore e usa le sue armi di morte per punire le idee e soffocare nel sangue le libertà altrui, non ha e non potrà mai avere alcuna forma di giustificazione ne’ politica, ne’ religiosa, ne’ culturale. L’atto terroristico che ha sfigurato la Francia ci commuove e ci indigna e per questo esprimiamo la più forte vicinanza e il nostro sincero affetto alle famiglie delle vittime, ai giornalisti del Charlie Hebdo, a lei signora Anne Hidalgo, Sindaco di una Parigi che certo non merita un affronto così disumano». Lo afferma in una nota il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino.
«Dobbiamo scongiurare con tutte le nostre forze – prosegue Fassino – che la barbarie si impadronisca delle nostre vite e del futuro dei nostri figli, che semini la paura nelle nostre città, che ricatti la storia dell’Europa e delle sue conquiste civili e democratiche. Per questo come Sindaci italiani dichiariamo tutto il nostro impegno a opporci con coraggio a qualsiasi forma di inciviltà fondata sulla forza delle armi e dell’odio, continuando a perseguire testardamente – conclude – le ragioni della coesistenza e del dialogo tra i popoli».