Questo è un PUC pensato solo per dare nuove volumetrie
Dopo l’approvazione del nuovo PUC di Nuoro, avfenuta ieri pomeriggio, il consiglieri di opposizione Pierluigi Saiu affida a una nota stampa le sue riflessioni in proposito.
«Ieri il Piano Urbanistico Comunale è tornato in Consiglio per la quarta volta. Bisognava infatti votare sulle osservazioni dei cittadini dopo la parziale ripubblicazione dell’atto, così come richiesto dalla Regione.
A cinque anni dalla sua adozione (era ancora in carica Zidda) è però chiaro a tutti che su questo PUC occorrerà intervenire ancora.
La nuova amministrazione comunale – sottolinea Saiu – che sarà eletta a maggio, sarà costretta ad aggiustare un piano urbanistico che purtroppo presenta ancora moltissimi problemi.
Intanto è un PUC che programma fino al 2020. Quindi ha un respiro piuttosto corto. E ha un respiro così corto anche perché questa amministrazione ha perso moltissimo tempo. Ci sono infatti voluti tre anni solo perché le osservazioni dei cittadini venissero discusse. Quando è arrivato in aula era incompleto, mancava la VAS, e ci è dovuti ritornare. È stato necessario correggere errori, adeguarsi alle prescrizioni della Regione che ha presentato ben 96 rilievi e rispedirlo a Cagliari due volte.
Ma la prossima amministrazione dovrà intervenire anche perché questo PUC muove da alcune premesse sbagliate. Per consentire nuovi volumi, infatti, si è ipotizzato che Nuoro arriverà ad avere 44.000 abitanti. In realtà nessuno ha spiegato come. Quali leve verranno attivate per ottenere questo incremento demografico. Quali strategie verranno messe in campo.
Così come insostenibile appare la previsione di standard per 77.000 persone. Cioè scuole, parchi, impianti sportivi per un numero di cittadini addirittura doppio rispetto all’attuale. Come le riempiremo quelle scuole? Come li cureremo quei parchi? Basterebbe fare un giro per la città per rendersi conto del degrado che soffoca già oggi molte aree verdi cittadine.
Questo è un PUC pensato solo per dare nuove volumetrie, ostaggio di una concezione superata della programmazione urbanistica, che rimanda a chi verrà la soluzione pratica di problemi complicati come Testimonzos, lontano dalla realtà e dai bisogni di Nuoro e dei suoi cittadini.
Chi governerà la città a partire dal prossimo anno sarà costretto a intervenire ancora perché questo è un PUC da cambiare».
Pierluigi Saiu