I vertici di Abbanoa al vaglio dei Consiglieri Provinciali
Tutti d’accordo che l’acqua è un bene della collettività ma il servizio si deve pagare e le tariffe devono essere adeguate ai costi che si supportano per garantirlo.
Questo è stato il messaggio inequivocabile che l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti ha riferito questa mattina in occasione del Consiglio Provinciale straordinario indetto per discutere sulle criticità del sistema idrico integrato in particolare nel territorio nuorese.
La seduta è stata chiesta dopo l’interrogazione proposta dal Consigliere Gesuino Beccari sull’argomento.
In particolare si è parlato dei depuratori, delle bollette pazze, dell’adeguamento delle reti idriche e la domiciliazione della bolletta sul conto bancario.
Per quanto riguarda la tariffazione, ha specificato Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa, questa non è di competenza dell’Ente che gestisce il servizio idrico, che non può intervenire sulla normativa vigente, compito che in questo caso spetta all’ATO mentre Abbanoa può trattare le bollette salate solo caso per caso attraverso la conciliazione.
Si è parlato del deposito cauzionale che in questo periodo ha creato molte polemiche tra gli utenti. Abbanoa ha chiesto la regolarizzazione a coloro che non lo avevano ancora versato. Il deposito cauzionale funziona come la caparra per i contratti d’affitto, in caso di cessazione del contratto viene resa maggiorata degli interessi di legge.
Infine sono stati annunciati diversi incontri territoriali in tutta la Sardegna da parte di Abbanoa in collaborazione con le amministrazioni locali nei quali si cercheranno di risolvere le problematiche nello specifico.
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