La denuncia arriva dalla Base
«Comitati di Quartiere della città di Nuoro sono stati istituiti nel 2010 e i suoi componenti sono stati eletti nel 2012. Con un esordio ambizioso e al contempo ampolloso, il regolamento istitutivo sanciva che essi venivano fondati per portare all’attenzione degli Organi Comunali i problemi più importanti della comunità e favorire la partecipazione popolare e lo sviluppo democratico.
Ed in effetti, i Comitati avrebbero dovuto rappresentare la cinghia di trasmissione tra le istanze e i migliori fermenti della città e lo spazio ufficiale della politica e delle istituzioni.
Sono stati relegati invece, da quella politica per lo più inconcludente e distratta, ai margini della vita democratica della città, quasi fossero delle chiassose e rissose assemblee del peggior condominio».
La denuncia arriva dalla Base che evidenziano come i Comitati di quartiere siano rimasti inascoltati e ai margini della politica cittadina
Rimangono per lo più inascoltati i tantissimi temi che quelle assemblee hanno posto: i lavori della strada pedemontana di Monte Jaca stentano a partire; la riqualificazione degli immobili comunali a Monte Gurtei si è rivelata una vana promessa; il degrado e l’incuria delle vie e delle piazze di Santu Predu- definita non senza enfasi dagli stessi amministratori “l’anima della città”- è cronico; l’isolamento non solo fisico di Su Pinu e di Città Giardino – ormai divenuti quartieri dormitorio e non certo per colpa dei residenti – rispetto al corpo urbano sembra ormai irreversibile; il rischio idrogeologico che grava su alcune aree di Badu ‘e Carros e di Preda Istrada viene completamente trascurato, salvo interventi tampone. Rileva il coordinatore cittadino Sebastian Cocco – Questi sono solo alcuni esempi di come la funzione dei Comitati sia stata, ad oggi, sostanzialmente mortificata, salvo poi – prevedibilmente – ritornare tra le priorità da qui a qualche mese in vista delle prossime elezioni del 2015».
Compia oggi un atto di coraggio il consiglio comunale, rendendo obbligatorio l’inserimento tra i punti all’ordine del giorno delle sedute dello stesso consiglio le tematiche proposte dai singoli comitati di quartiere.
Si tratta di una piccola modifica allo Statuto Comunale che può essere apportata rapidamente; almeno con la stessa celerità con cui nel 2010 vennero apportati quegli stravolgimenti che consentirono alla maggioranza di consacrare i propri accordicchi elettorali di sottopotere».
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