Lavoro, Industria e Istruzione affrontati con Pigliaru a porte chiuse

Le parti sociali davanti alla Provincia (© foto Cronache Nuoresi)

Il Presidente discute con i rappresentanti istituzionali intanto fuori la piazza chiede lavoro

Sono circa le 15.30 quando Francesco Pigliaru, Presidente della Regione Sardegna, arriva puntuale all’incontro previsto nel palazzo della Provincia di Nuoro.

Il tavolo di concertazione vede impegnato Presidente, parti sociali ed istituzionali. Gli argomenti sono i soliti, da sempre, i problemi di un territorio agonizzante: riqualificazione di Nuoro e provincia, aiuti alle aziende in crisi, potenziamento dei corsi universitari praticamente inesistenti e ricollocazione di coloro che per tanti motivi sono stati espulsi dal mondo del lavoro .

Prima di entrare e discutere con le parti chiamate in causa, Pigliaru si ferma a parlare con alcuni manifestanti. Dietro transenne e con striscioni ben in evidenza aspettano risposte concrete. Le richieste, anche quì, sempre le stesse (che da più parti della piazza arrivano come uno slogan): «non possiamo più aspettare». Si respira aria di disperazione e futuro incerto, sentimenti che queste persone ormai senza una dignità professionale manifestano al “professore” incalzandolo. Lui ascolta e annuisce.

Lavoratori come quelli della Rosmary di Siniscola, azienda del settore tessile-manifatturiero. 80 lavoratrici che si adoperano per il gruppo più importante del settore. Prima con la mobilità in deroga, ora lavorano grazie ad un sussidio che darà loro certezze sino al 31 dicembre. Poi più nessun ammortizzatore sociale. Solo un punto interrogativo.

Così i lavoratori di Ottana Polimeri, esausti chiedono a gran voce aiuto. La loro situazione è stata già oggetto di un tavolo di lavoro tenutosi lo scorso 15 di dicembre a Nuoro. In quell’occasione gli enti locali rivolsero le loro domande all’amministrazione centrale riconfermando l’emergenza e chiedendo una riqualificazione biosostenibile dell’industria. Fuori dal Palazzo si chiede a gran voce al presidente un rilancio e un nuovo piano industriale.

Il Presidente della Regione Francesco Pigliaru (© foto S.Meloni)

Pigliaru risponde che ascolterà le parti sociali e promette che cercherà di cambiare le cose. Poi il presidente si appresta a entrare nel Palazzo della Provincia per l’incontro programmato a porte chiuse e in piazza rimangono le amarezze e l’utopia di promesse fatte e chissà quando si realizzeranno.

Entrano nell’aula consiliare il Presidente della Regione, il Sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi e il Presidente della Provincia Costantino Tidu. Partecipano inoltre gli Assessori all’Industria, Maria Grazia Piras e al Lavoro, Virginia Mura. Presenti all’incontro alcuni rappresentanti del settore chimico e tessile. Le prime risposte non tardano ad arrivare. Si parla di un eventuale rilancio dei diversi comparti industriali. «Ormai è chiaro che le politiche passive per il lavoro non sono più sufficienti e che è necessario portare avanti un sistema sinergico e interattivo con le parti in causa. Queste sono l’unica possibilità concreta per costruire un futuro», ha precisato Pigliaru. «Dove è possibile ci muoviamo subito per trovare imprenditori seri che siano interessati ad investire. Questo rientra nel nostro ruolo e siamo pronti a fare la nostra parte».

Per dare soluzioni effici alle domande delle parti sociali, son state concordate le date e le sedi di tavoli di lavoro che il Presidente della regione stesso ha sollecitato, richiedendo che siano assolutamente operativi e improrogabili.

In ultimo il Professore ha incontrato dei giovani universitari nuoresi: «La Regione crede nell’Ateneo barbaricino ma chiede che anche il territorio ci creda e sia in qualche modo responsabilizzato – ha chiarito -, anche decidendo su quale tipo di corsi universitari investire».

La giornata del Presidente nel nuorese è terminata con questo incontro, adesso il popolo delle piazze e non solo attende risposte reali, che non rimangano le solite di un incontro programmato a porte chiuse.

Roberta Pirisi

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Sonia