Si cercano dei collegamenti tra le armi e i recenti fatti di sangue di Noragugume
Tre pistole (una beretta calibro 22 con la matricola abrasa quindi clandestina e due calibro 6.35 sulle quali sono in corso gli accertamenti), 12 cartucce calibro 16 e 28 cartucce calibro 6.35. Queste sono le armi clandestine che Francesco Pira di Gavoi, 19 anni, senza precedenti penali, deteneva all’interno dell’ovile in località “Bacarzos” in agro di Noragugume; di proprietà dello zio ma dove lui risiedeva regolarmente.
Il blitz è stato effettuato dai Carabinieri di Ottana coordinati dal Capitano Alessio Zanella e dai Cacciatori di Sardegna, a notte fonda tra mezzanotte e l’una di avant’ieri. All’operazione hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco di Macomer che hanno illuminato a giorno l’area circostante.
Le perquisizioni sul territorio, poi, sono proseguite per tutta la mattinata del 1 dicembre, in un terreno comunale a poca distanza dall’azienda agricola di Pira, dove sono state trovate altre armi e munizioni racchiuse all’interno di un sacco. Si tratta di una doppietta a canne mozze “Eridanus” calibro 16 con una cartuccia a palla e una a pallettoni, una carabina a doppia canna con doppio calibro, una pistola scacciacani modello p.4. modificata calibro 8, il cui caricatore conteneva 7 cartucce a salve, 6 cartucce calibro 16 caricate a palla e due cartucce calibro 16 caricate a pallettoni.
L’opera d’intelligence da parte dei militari non è terminata, infatti, come è stato specificato in sede di conferenza, si proseguirà l’attività investigativa in collaborazione con i RIS di Cagliari per capire se ci possono essere degli effettivi collegamenti tra le armi rinvenute e gli ultimi episodi di sangue avvenuti sul territorio, in particolare il duplice omicidio di padre e figlio avvenuto a Noragugume nel gennaio scorso.
Francesco Pira, il diciannovenne incriminato è finito in una cella della casa circondariale di Oristano, secondo le disposizioni del magistrato di turno la dottoressa Rosella Spano, e dovrà rispondere di detenzione di armi clandestine punibile con la reclusione dai sei mesi ai cinque anni.
L’attività di controllo, ha specificato il capitano della Compagnia di Ottana Alessio Zanella, proseguirà e aumenterà sul territorio specialmente con l’avvicinarsi delle festività natalizie.
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