Nuoro conferma il suo attaccamento alla Tradizione senza dimenticare il presente
Con grande partecipazione di fedeli e delle autorità si sono conclusi i festeggiamenti in onore di N. S. della Grazie.
Fedele all’impegno fatto dall’amministrazione comunale nel lontano 1812, la città di Nuoro ha sciolto il voto alla Madonna delle Grazie fatto in occasione della terribile epidemia di colera che allora colpì la cittadinanza.
Così, per la duecentoduesima volta il Consiglio comunale, a nome della città, secondo la tradizione, ha offerto 12 ceri votivi (quanti erano i rioni della vecchia Nuoro) alla “Nostra Sennora de sas Grassias”, la venerata statua lignea appartenente al tardo 500 custodita nel grande Santuario di via Lamarmora.
Alle ore 11, il corteo del Capitolo della Cattedrale, con in testa il vescovo mons. Mosè Marcìa e il Consiglio Comunale con sindaco Alessandro Bianchi, preceduto da un drappello di vigili urbani in alta uniforme con il gonfalone municipale hanno fatto ingresso nella chiesa gremitissima di fedeli, presenti tutte le autorità civili, militari e politiche che hanno assistito alla messa solenne. Nel corso dell’omelia, il vescovo Marcìa ha messo in evidenza l’attaccamento della città al rispetto della tradizione degli antichi padri, con lo scioglimento del voto che annualmente si ripete da altre due secoli. La celebrazione è stata anche argomento nelle parole del presule, di riflessione per la situazione che la città di Nuoro vive a affronta attualmente. Una città, a detta del vescovo, attraversata dai tanti problemi di sempre, con cui deve convivere. Il pensiero del presule è andato alla drammatica situazione che la Sardegna tutta, e Nuoro in particolare ha vissuto lo scorso anno, dopo il tragico nubifragio, che ha portato morte e distruzione.
E parlando di morte, il pensiero è andato all’eroico agente della Polizia di Stato Luca Tanzi, di cui ricorreva in questi giorni l’anniversario della sua tragica fine. Alla drammatica situazione di allora, il vescovo ha voluto collegare quella non certo felice che la città sta attualmente attraversando per il grave disagio ambientale economico e sociale. «C’è un forte disorientamento sociale – ha affermato il vescovo – dove non c’è più percezione tra il bene e il male». Non sono mancati nell’omelia i temi sulla vita umana «ritenuta quasi come un bene di consumo, dove cresce la mancanza di rispetto, la violenza, dove tutto questo non è altro che il rifiuto di Dio».
La celebrazione liturgica si è conclusa con la tradizionale consegna dei 12 ceri, che in rappresentanza degli antichi rioni nuoresi sono stati accesi dal sindaco Alessandro Bianchi e consegnati al vescovo per lo scioglimento del voto. Al termine della messa solenne, accompagnata dai canti della Corale Nicolao Praglia diretta dal prof. Ugo Collu, il parroco del santuario padre Giuseppe a nome della comunità parrocchiale e dell’ordine dei padri Giuseppini ha voluto ringraziare autorità e fedeli.
Nel pomeriggio per le vie del rione di Seuna si è tenuta la tradizionale processione che ha concluso i festeggiamenti.
M. Pintore
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