Nuovo colpo mortale per l'agricoltura sarda: a rischio milioni di euro

Sonia

Nuovo colpo mortale per l'agricoltura sarda: a rischio milioni di euro

mercoledì 19 Novembre 2014 - 11:15
Nuovo colpo mortale per l'agricoltura sarda: a rischio milioni di euro

Un momento della confernza stampa della Coldiretti

Un momento della confernza stampa della Coldiretti

Un momento della confernza stampa della Coldiretti

Una nuova classificazione  tra terreni agricoli e non agricoli esclude migliaia di ettari dai contributi comunitari

Il progetto Refresh è l’aggiornamento effettuato dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) della propria Banca dati grafica, il Sistema Informativo Geografico (GIS), che ogni anno interessa 1/3 del territorio italiano secondo un piano definito con la Commissione Europea. Nel 2013 è toccato a Sardegna, Liguria, Abruzzo, Marche, Toscana, Puglia, Sicilia.

Questa classificazione penalizza il nostro territorio in quanto molte aree boschive  sono state definite zone non agricole  con la conseguenza che sono già stati persi milioni di contributi della Comunità europea, un vero e proprio colpo per la nostra economia già profondamente minata dalla crisi.

La denuncia arriva dalla Coldiretti, attraverso una conferenza stampa alla quale hanno presenziato Simone Cualbu (Presidente Nuoro Coldiretti); Luca Saba (Direttore Coldiretti Sardegna), Battista Cualbu (Presidente Coldiretti Sardegna), Efisio Perra (Presidente Coldiretti Sardegna), Aldo Manunta (Direttore Coldiretti Nuoro e Ogliastra) e Peppe Cadau tecnico Argea.

In questa classificazione, non si è tenuto conto della peculiarità del territorio sardo caratterizzato  da un’alta estensione della macchia Mediterranea.

Con il nuovo aggiornamento, infatti, quelle superfici identificate come bosco, (codice 650), non sono più eleggibili a superfici agricola utile. Decisione, questa, aggravata dal fatto che rispetto al 2010, sono identificate come bosco anche nuove estensioni agricole che potevano essere inserite nelle domande: la zona boschiva è aumentata dal 2010 al 2013 di ben 274.442, passando da 291.152 ettari a 565.594.

In poche parole si penalizza quella che è la specificità del territorio sardo, in quanto vengono esclusi da terreno agricolo pascolativo migliaia di ettari di superficie adibita al pascolo per il bestiame. Una pratica, tra l’altro, che ben si concilia con la filosofia agroambientale della UE volta ad incentivare un’agricoltura estensiva e compatibile con l’ambiente.

A causa del progetto Refresh ben 4657 domande su 29 mila inoltrate dalle aziende agricole sono ferme con la conseguenza che in Sardegna stiamo perdendo milioni di contributi europei.

Dunque la Coldiretti, che si sta già muovendo in questo senso, chiede che attraverso il Consiglio Regionale e i Parlamentari Italiani attraverso un’azione unitaria venga rivisto l’aggiornamento delle aree agricole sarde e si riconosca la specificità del territorio locale.

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