440 mila euro a favore degli asili nuoresi persi dal Comune di Nuoro perché non li ha spesi

Pierluigi Saiu (© foto S.Novellu)

Dopo la Tari, Saiu interroga il Comune sui soldi persi per gli asili nido

La Regione Sardegna destina 440 mila euro per i lavori di ampliamento e adeguamento per gli asili nido comunali e l’Amministrazione non li spende con il risultato che quei soldi sono tornati al mittente ovvero a Cagliari.
La denuncia è del capogruppo in consiglio comunale del PDL Pierluigi Saiu che precisa che la lettera dove la Regione annuncia di riprendere il finanziamento  è del 25 settembre

«Nel 2009 la Regione Sardegna aveva concesso tale finanziamento che rientrava nel quadro di un piano straordinario. Il 26/05/2011, con determinazione 347/8444, veniva delegata al Comune l’esecuzione dei lavori nelle strutture di via Trieste, via Tempio, via Piemonte e via delle Frasche. I tempi per l’ultimazione dei lavori erano fissati in 365 giorni dalla data della determina, cioè bisognava completare i lavori entro maggio 2012. Il 10 settembre scorso l’ufficio lavori pubblici del Comune scrive però alla Regione chiedendo una proroga (la quarta!) sul termine e spiegando che la gara d’appalto “non è ancora stata bandita» Scrive Saiu.

Il Comune di Nuoro, che avrebbe dovuto terminare gli interventi di sistemazione e ampliamento nel 2012, al 10 settembre 2014, vale a dire più di due anni dopo, ancora non aveva nemmeno bandito la gara appalto, la conclusione è che la Regione risponde negando la proroga e riprendendosi i soldi.

«Spesso sui giornali leggiamo continuamente le lamentele del sindaco o dei suoi compagni di maggioranza contro i tagli che subisce il Comune di Nuoro,contro  l’impoverimento delle risorse su cui si può contare. Un continuo piagnisteo contro Cagliari, Roma e perfino l’Europa. Poi però si scopre che il Comune che loro governano può permettersi il lusso di perdere 440.000 euro perché non hanno fatto partire l’appalto.  conclude Saiu –

Su questa vicenda presenterò un’interrogazione per capire quali siano le ragioni del ritardo e quali azioni siano state avviate per recuperare questa somma, ammesso che sia possibile farlo. E’ però evidente che in questo caso le responsabilità non sono solo politiche, sono soprattutto amministrative e prima di tutto bisogna chiamare a risponderne il dirigente del settore».

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Sonia