Teatro Eliseo: parcella quintuplicata per Certificato di prevenzione antincendio

Sonia

Teatro Eliseo: parcella quintuplicata per Certificato di prevenzione antincendio

giovedì 30 Ottobre 2014 - 11:46
Paolo Bonacelli - Il malato immaginario (© foto S. Novellu)

Paolo Bonacelli – Il malato immaginario (© foto S. Novellu)

Per quattro anni la struttura è rimasta aperta pur non essendo a norma

Il capogruppo PDL in Consiglio comunale Pierluigi Saiu fa il punto della situazione sulla recente messa a norma del Teatro Eliseo, in materia di sicurezza antincendio, una situazione che qualora non fosse stata sbloccata avrebbe pregiudicato la Stagione 2014.
«Stiamo lavorando, già da tempo, per risolvere il problema». Bisogna realizzare solo «piccoli interventi».
Con queste parole gli assessori allo Sport (Moro)  e ai lavori pubblici (Cadeddu) il 14 ottobre scorso rassicuravano tutti dopo il polverone sollevato dalla lettera del comando provinciale dei Vigili del Fuoco in cui si comunicava all’amministrazione comunale che «a tutela della pubblica e privata incolumità» il teatro Eliseo non avrebbe potuto ospitare spettacoli fino a che non si fosse provveduto alla presentazione della SCIA, allegando anche la documentazione relativa alla funzionalità, al collaudo e alla corrispondenza degli impianti.

Per due volte i Vigili del Fuoco avevano segnalato che il Certificato di Prevenzione Incendi del teatro era scaduto dal 2010 ma nessuno in Comune aveva mosso un dito. Almeno fino a questa volta, quando cioè la vicenda viene resa pubblica.

«È da marzo scorso che abbiamo dato un’accelerata ai lavori». Così l’assessore allo sport (e vicesindaco) spiegava cosa stava facendo l’amministrazione. Le parole di Moro, però, non trovano conferma negli atti ufficiali. L’affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria è infatti successiva. Non solo successiva a marzo, addirittura successiva a quella stessa dichiarazione . La determina dirigenziale (di affidamento dei lavori e di impegno di spesa) è infatti del 23 ottobre scorso e gli interventi da effettuare ammontano, complessivamente, a 23.498,52 euro. Non proprio «piccoli lavori» insomma. Quello più oneroso è l’intervento relativo alla verifica dell’impianto di rilevazione fumo, pompe antincendio e gruppo elettrogeno. Gli altri riguardano la manutenzione delle porte tagliafuoco, dei maniglioni antipatico, dei condizionatori e la verifica di altre parti del teatro.

I lavori, si legge poi nella determina, sono «improcrastinabili» per via della «necessità di utilizzo in sicurezza dell’edificio». In altre parole, fino a questo momento, il teatro non era utilizzato in sicurezza e nessuno se era preoccupato!

Per il rinnovo del certificato di prevenzione incendi però non basta l’esecuzione dei lavori, occorre che gli impianti vengano verificati e che un professionista rilasci una perizia giurata. L’incarico viene quindi affidato, sempre il 23 ottobre scorso, a un ingegnere esterno. Lo stesso incaricato nel 2010. L’importo del compenso, però, è quintuplicato passando dai 1.370,89 euro del 2010 (IVA e oneri compresi) ai 7.612,80 euro di oggi (sempre comprensivi di IVA e oneri). Con la motivazione che questa volta la prestazione viene estesa a tutti gli atti necessari alla presentazione della SCIA.

Nella determina si legge che il primo incarico non fu portato a termine «a causa della mancata esecuzione di tutti i lavori occorrenti al fine dell’ottenimento del CPI».  Se nel 2010, dunque, non è stato possibile ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi la colpa non era del professionista ma del Comune che non aveva eseguito i lavori. Se infatti l’ingegnere esterno avesse portato a termine il suo mandato il CPI non sarebbe stato rilasciato. Così passano quattro anni e la situazione non cambia. Il teatro rimane aperto senza che siano stati adottati quegli interventi richiesti per avere la certificazione sulla sicurezza degli impianti e sulle misure antincendio, dunque privo dei requisiti di sicurezza previsti dalla legge. Cosa sarebbe successo a un’impresa privata che si fosse trovata nelle stesse condizioni?

Questa vicenda racconta, insomma, un episodio di ordinaria cattiva amministrazione. Un teatro per quattro anni non a norma ma aperto al pubblico. Una parcella quintuplicata  a causa di ritardi e omissioni in Comune. Due assessori che dicono che tutto è in ordine ma che non sapevano nemmeno che l’Eliseo fosse privo del certificato antincendio. E ovviamente nessuno paga, nessuno si assume le sue responsabilità.
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