Mamma-coraggio difende la casa occupata: rinviato lo sfratto

Un momento dell’occupazione avvenuta un mese fa (© foto Cronache Nuoresi)

Rinviato di 48 ore l’atto esecutivo di sfratto per la famiglia che tempo fa ha occupato un’abitazione in via Su Pinu a Nuoro

È bastata una telefonata dall’assessore comunale  ai Servizi sociali per rinviare di 48 ore lo sfratto esecutivo della famiglia che un  mese fa ha occupato un’abitazione comunale in via Su Pinu.

Da questa mattina, infatti, Giusy “la mamma coraggio”, di 28 anni, con il marito suo coetaneo e i quattro figli dai 3 ai 10 anni, si erano barricati nell’abitazione per impedire che venissero sgomberati dalle autorità preposte.

La giovane e la sua famiglia,  come tante altrettante famiglie nuoresi, vivono una situazione di estrema indigenza, frutto della crisi che fatica ad essere debellata.

La ragazza, nuorese, ha un lavoro precario in nero retribuito a 700 euro al mese, il marito (di Oliena), di recente è stato licenziato perché l’azienda che lo aveva assunto dodici anni fa, ha fallito.

La decisione di trasferirsi un anno e mezzo fa a Oliena arriva perché Nuoro risulta essere troppo cara per continuare a viverci. Poi il tracollo definitivo per la famiglia sopraggiunge quando ormai c’è solo un’entrata irrisoria per riuscire a sopravvivere fino alla fine del mese.

Una serie di fattori negativi portano Giusy e il marito a risolvere  momentaneamente la situazione tornando a Nuoro e occupando una casa comunale che risultava non essere ancora stata assegnata.

 «Siamo dovuti andare via perche’ non riuscivamo piu’ a sostenere le spese di affitto, avevamo un debito di duemila euro, come li pago? L’unico aiuto ci sta arrivando dalla Chiesa locale, afferma disperata la giovane mamma capisco che forse non ho il diritto di far parte di una graduatoria da quando abbiamo lasciato Nuoro, ma questa casa é libera,  la nostra é davvero una situazione di emergenza. Io e i bambini siamo nuoresi, questa è la nostra città, non sappiamo davvero dove andare».

A questo punto ci si domanda se è bastata una semplice telefonata dall’assessore comunale di turno per rinviare di 48 ore lo sfratto quanto ci vuole allora per alleggerire la disperazione di una famiglia composta da quattro bambini e due giovanissimi genitori, i quali, se non si risolve il loro problema entro il tempo stabilito, rischiano di trovarsi da un momento all’altro sulla strada.

Serenella Mele

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Sonia