Anche Alessandro Catte, giovane esponente della “coralità sarda di scuola nuorese”, affermato compositore e valido direttore di coro, sulla scia dei maestri: Banneddu Ruiu, Giampaolo Mele, Bobore Nuvoli e Tonino Puddu, che lo hanno preceduto, ha voluto ripercorrere con il suo libro, I miei canti – Storia e spartiti della coralità di scuola nuorese (ed. Il Maestrale, prefazioni di Marco Lutzu e di Bepi De Marzi), la storia di quel magico periodo, che nato in sordina agli albori degli anni Cinquanta si è diffuso in modo inarrestabile in tutta la Sardegna, tanto da creare un modo nuovo di fare canto corale, seguendo quell’indovinata formula magicamente e sapientemente amalgamata di canto popolare e polifonia, creata da quello che ormai nell’ambiente musicale sardo è ritenuto il “padre storico della coralità nuorese”, il maestro Banneddu Ruiu. Alessandro, infatti, nella prima parte del suo libro «ripercorre tutto questo vestendo i panni dello storico» – come dice Marco Lutzu nella prefazione –, e lo fa per accompagnare il lettore alla seconda parte del volume, quella che lo riguarda in prima persona, nelle vesti di compositore e direttore di coro. Infatti, «se è vero – come giustamente aggiunge Marco Lutzu – chele composizioni di un autore possono determinare la fortuna del coro che costui dirige, è vero anche il contrario: che un coro, magari serio e professionale come l’Ortobene, può contribuire alla circolazione della musica del proprio maestro». E Alessandro Catte, la sua musica (che comprende il repertorio dei cori da lui diretti, il CoroOrtobene e il CoroIlune) la propone appunto nella seconda parte del volume, dal titolo I miei canti, dove presenta gli spartiti musicali di 27 sue composizioni, che fanno parte del repertorio del suo coro maschile Ortobene, e 13 brani, che compongono il repertorio del suo coro femminile Ilune (da lui ricostituito a Dorgali nel 1997). Nelle sue composizioni, il giovane ma affermato maestro mette in chiara evidenza le sue indiscusse capacità artistiche, frutto indubbiamente della trascorsa esperienza sotto la guida della maestra Franca Floris (direttrice del Complesso vocale di Nuoro) e della compianta Antonietta Chironi (insegnante della Scuola Civica Musicale) prima, per passare poi al maestro Antonio Costa e arrivare quindi a dirigere nel 1990 il Coro Ortobene, vera “fucina” di voci nuoresi, assumendone la direzione artistica che fu in precedenza degli indimentacati maestri, Bobore Nuvoli e di Tonino Puddu. Un’essenziale biografia dei poeti: Gonario Carta Brocca, Antioco Casula Montanaru, Michele Pio Ledda, Francesco Ignazio Mannu, Peppino Mereu, Pietro Mura, Achille Salerno, Franceschino Satta e Gavino Truddaju (che hanno contribuito con i loro versi a rivestire la musica del compositore) con un’appendice sull’indimenticata e indimenticabile Antonietta Chironi (che fu insegnante dell’autore, ma anche sopratutto vera icona dell’attività musicale nuorese), completano l’interessante pubblicazione.
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Michele Pintore