La struttura è stata dedicata a Salvatore Nonne
Il centro dialisi di Dorgali dedicato a Salvatore Nonne, il pioniere della battaglia contro il pendolarismo dei dializzati.
Millecinquecento dializzati in Sardegna, per una media di un caso ogni mille abitanti, ottocentocinquanta trapiantati e trentasette centri dialisi in tutta la regione. Sono questi i numeri presentati durante la cerimonia di inaugurazione del centro dialisi, svoltasi oggi 30 settembre, alla presenza delle autorità cittadine e sanitarie, nonchè di numerosi dorgalesi. Il taglio del nastro, affidato al sindaco Angelo Carta e la breve cerimonia con cui il parroco Don Michele Casula ha benedetto il centro, hanno scritto la parola fine alle preoccupazioni manifestatesi in questi mesi, con la comunità allarmata per una possibile chiusura definitiva della struttura.
Per l’azienda sanitaria nuorese sono intervenuti il direttore generale Antonio Maria Soru, il direttore della nefrologia Dott. Franco Logias e il direttore del distretto di Nuoro Dott.ssa Gesuina Cherchi. Dopo una attesa durata alcuni mesi, i lavori di ristrutturazione oggi riconsegnano alla comunità una struttura efficiente e moderna, finalmente in grado di ospitare pazienti e attrezzature. Tutti e tre i dirigenti sanitari hanno sottolineato questo risultato, ricordando i vincoli normativi, finanziari e di sicurezza cui la stessa azienda deve sottostare. Angelo Carta ha invece ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita del centro dialisi, creato dall’iniziativa della stessa comunità dorgalese ed ha voluto ringraziare sia il direttore della ASL Soru che gli altri dirigenti presenti che, ha detto il primo cittadino, non hanno mai smesso di impegnarsi, nonostante le numerose difficoltà, a favore di un centro dialisi moderno per Dorgali. Carta ha riconosciuto il ruolo svolto dall’opposizione consiliare (numerosi gli esponenti di maggioranza e minoranza presenti) nel contribuire ad individuare una soluzione positiva della vicenda. Ha poi concluso:
«Ora ci impegneremo perché questa struttura diventi una casa della salute. La vocazione turistica di Dorgali può far sì che questo centro diventi un punto di riferimento anche per i turisti affetti da insufficienze renali, che qui potrebbero trovare la giusta accoglienza ed assistenza».
Toccante il discorso di Giulia Vincenti, cui è stato richiesto di intervenire in rappresentanza del marito scomparso, il dorgalese Salvatore Nonne noto Tore, da tutti definito il pioniere della battaglia per la fine del pendolarismo cui erano condannati i dializzati dorgalesi.
Il riconoscimento più soddisfacente per il sindaco Carta e per il Direttore Soru, sono state le dichiarazioni degli esponenti del “Centro solidarietà dorgalese” e della “Associazione sarda per gli emodializzati e i trapiantati”, i quali hanno riconosciuto la volontà sia del comune che della ASL, di voler ascoltare le ragioni dei pazienti, nonostante le esigenze di contenimento della spesa pubblica, sempre più pressanti.
Pierfrancesco Lostia
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