Il Tribunale di Nuoro ha affidato al prof. Ernesto Daloja, responsabile dell’Istituto di Medicina legale di Cagliari, l’incarico per il confronto tra il dna che dovrà essere prelevato da Antonio Lai, padre del supertestimone Stefano, e le tracce biologiche recuperate sul nastro adesivo che avvolgeva la mano sinistra della povera Dina Dore.
Solo in questo modo si potrà appurare l’effettivo grado di parentela che intercorre tra Stefano Lai, il supertestimone, e l’ignoto presente nella scena del delitto al momento dell’omicidio o nelle fasi immediatamente successive.
Secondo il parere del biologo specialista in Genetica medica di Cagliari, Andrea Maludrottu, infatti, quel dna apparterrebbe fra il 95 e il 98% a un consanguineo di Antonio Lai.
Questo dato era stato appurato (su incarico degli avvocati della difesa di Rocca, Lai e Manconi), mettendo a confronto alcune tracce biologiche prelevate da un bicchiere nel quale Antonio Lai aveva bevuto in un bar di Gavoi, con quelle recuperate nello scotch che avvolgeva la mano della vittima.
Il prelievo del dna sarà effettuato lunedì 6 ottobre, a Cagliari, mentre per conoscere i risultati bisognerà attendere il giorno 23 dello stesso mese.
La prossima udienza, invece, in occasione della quale sarà ascoltato nuovamente il padre del presunto mandante dell’omicidio, è stata fissata per giovedì prossimo.
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