Si è tenuto questa mattina l’ennesimo sit-in di protesta dei cittadini sulla TARI
Alle 9.30 di questa mattina, puntuali, le Associazioni di categoria e dei consumatori Adiconsum, ADOC, Legacoop, Confcommercio, Confesercenti, CNA e APAN, insieme a tanti commercianti, famiglie e cittadini nuoresi si sono riuniti davanti al Palazzo civico.
Tutti in piazza per protestare contro la TARI, la tassa sui rifiuti, che come una scure si è abbattuta sulla città di Nuoro già piegata da una crisi economica senza precedenti. Circa 400 persone hanno dato voce alla comunità nuorese che sta tentando di esternare in tutte le maniere (comprese quelle forti, come si è visto martedì scorso quando i manifestanti in preda all’esasperazione hanno fatto irruzione all’interno del Palazzo) un malessere profondo.
I commercianti di via Dalmazia, dal canto loro, in segno di protesta hanno tenuto abbassate le serrande delle proprie attività.
Il Palazzo comunale cinto di transenne e un dispiegamento di Forze dell’ordine senza precedenti lasciano intendere in quale clima si sia svolta la manifestazione di questa mattina.
«Bollette che oscillano tra gli otto e gli undici mila euro – denunciano i commercianti – importi che di questi tempi è difficile guadagnare, figuriamoci versare. Il punto è che molti avvisi di pagamento sono completamente errati non c’è stata nessuna attenzione nel rivedere i calcoli della tariffazione sui rifiuti» – sottolinea Bobore Manca dell’Adiconsum.
«Bollette triplicate se non quadruplicate che non permettono né alle famiglie nè alle imprese di andare avanti. L’Amministrazione comunale dovrebbe fornire delle risposte adeguate. Il dissenso, ovviamente, deve essere manifestato in forma civile e democratica e nessuna forma di violenza può essere giustificata e tollerabile» – precisano Gianluca Deriu e Gianfranco Seddone, rispettivamente direttori dell’Ascom Confcommercio e dell’APAN.
Fortunatamente, però, tutto si è svolto in maniera assolutamente pacifica nonostante anche oggi, come venerdì scorso, del Sindaco e degli assessori competenti non si sia vista neppure l’ombra (in realtà Bianchi, dalla sua pagina web, informa che nessuna richiesta di incontro è stata inoltrata «… ma non poteva tenersi alcun incontro visti i toni offensivi verso il Comune del volantino che pubblicizza la manifestazione. Giusto e legittimo manifestare ma attenzione a non superare i limiti del rispetto… almeno per le Istituzioni»).
Momento clou della protesta (mentre le Associazioni di categoria comunicavano il proprio ricorso al TAR sulla vicenda), la riconsegna, avvenuta intorno alle ore 11.30 nelle mani di un addetto del Comune, di oltre 400 avvisi di pagamento all’interno di un pacco per essere riesaminati.
A questo punto cittadini si aspettano risposte e si chiedono se mai ne avranno su una tassa che, sotto troppi aspetti, è risultata indigesta a tutti, soprattutto per la consapevolezza della sua iniquità e della sua presunta errata applicazione.
In realtà, però, le risposte sono già arrivate.
Si sa i tempi sono cambiati e si fa sempre più frequente affidare al web i propri pensieri e le proprie dichiarazioni ufficiali (la stessa politica nazionale è ormai solita ciguettare sui canali di Twitter le proprie posizioni e le proprie decisioni…). Il Sindaco Bianchi, in questo caso, ha deciso di fornire tutte le risposte e di chiarire le proprie posizioni sui fatti di martedì scorso dalle pagine del proprio blog, con un post dal titolo “Tasse e spintoni” che riportiamo testualmente:
«Allora, facciamo il punto.
Le tasse sono alte e la TARI sta mettendo in difficoltà le famiglie e le attività produttive. Il meccanismo che determina la tariffa e l’imputazione dei costi, tutti, sul cittadino hanno molto di iniquo e il problema sollevato dai Sindaci e dall’ANCI dovrebbe avere più attenzione.
Dopo una fase più che di cattiva informazione, di mistificazioni sul tema, da sinistra e da destra si inizia a far luce sul livello delle responsabilità. Evidentemente avevano invece le idee chiare quel manipolo di individui, che speculando sulle difficoltà di diversi comuni cittadini presenti alla manifestazione di Giovedì scorso, hanno fatto irruzione in comune, forzando i controlli delle forze dell’ordine, con l’intento di sistemare le cose a suon di insulti e se capita, menando le mani.
Non sfugge ad alcuno che dietro, neanche troppo nascosti, si intravedono agitatori di professione che hanno provato e provano ad occuparsi di politica x sbarcare il lunario.
Giovedì scorso, visto il livello di tensione avevo dato la disponibilità a parlare con una delegazione di manifestanti nonostante sul Sindaco e gli Amministratori dalla piazza piovessero pesanti insulti.
Mi chiedo: quanti nella vita di tutti i giorni accetterebbero di dialogare con chi ti affronta dandoti del ladro? Così è stato anche quando ho aperto le porte della sala consiglio dopo esser stato peraltro aggredito verbalmente e fisicamente. Ma questa è un altra storia e la gestirò diversamente.
Martedì si replica: si tratta di diverse associazioni di categoria. In questo caso il confronto non è neanche iniziato vista la scelta di confrontasi al TAR nel prossimo Ottobre. Non c’é alcuna richiesta di incontro ma non poteva tenersi alcun incontro visti i toni offensivi verso il Comune del volantino che pubblicizza la manifestazione. Giusto e legittimo manifestare ma attenzione a non superare i limiti del rispetto… almeno per le Istituzioni.
In ultimo un’amara constatazione: ho visto decine di persone “normali” giovedì, anche conosciute, evidentemente preoccupate e col problema di far fronte a questa tassazione sempre più pressante. Ma non ho visto nessuno indignarsi e prendere le distanze da quello che stava succedendo. Qualcuno mi è parso compiaciuto… ».
© tutti i diritti riservati