Questa mattina, nella sede di Prato Sardo, una cinquantina di dipendenti di IDEA Motore hanno inscenato un sit-in di protesta per evitare che due imprenditori, giunti da Viterbo, acquistassero i macchinari messi all’asta dal procuratore fallimentare.
IDEA Motore, azienda che produce motori per lavatrici, ha dichiarato fallimento nel 2009. Da allora, una cinquantina di operai si trova in mobilità in deroga mentre altri undici sono stati riassorbiti in organico e continuano a portare avanti la produzione.
Per ripianare il debito, intanto, i macchinari sono stati messi all’asta. Un’offerta è arrivata da due imprenditori di Viterbo che questa mattina sono giunti in città per prendere possesso delle attrezzature, trovandosi di fronte operai ed esponenti del sindacato che, pacificamente, li hanno fatti desistere dell’operazione.
«Se questa mattina gli imprenditori fossero riusciti ad entrare all’interno dello stabilimento per concludere l’acquisto, Idea Motore avrebbe dovuto chiudere definitivamente i battenti e gli ultimi operai in attivo sarebbero stati licenziati, vanificando per sempre, un progetto in itinere di riavvio aziendale» ha spiegato Maddalena Casula, segretaria della FIOM CGL in rappresentanza dei lavoratori.
«L’azienda AM ITALIA, infatti, ha chiesto alla SFIRS un contributo regionale di circa cinque milioni di euro per riassorbire tutto il personale e la ripresa a pieno regime della produzione. Siamo in attesa della risposta dalla Regione» prosegue Casula.
La mattinata si è conclusa con la riuscita della protesta e l’allontanamento degli imprenditori che hanno desistito dal loro intento.
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