Forti preoccupazioni giungono da Arghittu, il consigliere comunale che nei giorni scorsi aveva incontrato una delegazione dei lavoratori sul ridimensionamento delle sedi e delle strutture territoriali dell’Enel nella Sardegna centrale.
L’azienda elettrica ha fatto sapere, rispondendo all’intervento del consigliere comunale PD, che il piano di ristrutturazione aziendale in Provincia di Nuoro non arrecherebbe pregiudizio alcuno, considerato che non sarebbero previsti “licenziamenti nel territorio“.Una risposta che Arghittu considera “confessoria dei timori espressi dai lavoratori”, allarmati da un progetto, deciso dall’alto e che non ha previsto l’ascolto dei medesimi e dei loro rappresentanti sindacali.La risposta, precisa Arghittu, non è “esaustiva” ma “elusiva”.
Ed invero il timore espresso dai lavoratori non concerne solo la possibilità di perdita dei posti lavoro in Provincia di Nuoro, ma la perdita di quella centralità che l’azienda dovrebbe avere nella Sardegna centrale, in un territorio in cui si registra un progressivo arretramento delle istituzioni e delle attività produttive.
È di qualche giorno fa la notizia che il Parlamento ha previsto l’uscita dal “regime di essenzialità elettrica” della Sardegna a vantaggio della regione Sicilia, profilo quest’ultimo che dovrebbe sollecitare l’azienda ad investire in Sardegna, ed in particolar modo, nel territorio del nuorese, vista la vocazione storico industriale ed il ruolo da “attore protagonista” interpretato da Enel nella Sardegna centrale.
Prosegue Arghittu:«Enel non risponde ed elude i quesiti posti ovvero se i lavoratori in Provincia di Nuoro verranno trasferiti a Cagliari e Sassari, come sembra prevedibile, e se l’Enel continuerà a fare investimenti in questo territorio».
Un appello all’assessore regionale ai lavori pubblici Paolo Maninchedda e a quello all’Industria Piras e alla Giunta Regionale «La Regione, decenni fa, era molto attenta agli investimenti dell’Enel nel nostro territorio, il governo regionale precedente ha mostrato scarso interesse sulla politica degli investimenti dell’azienda in Sardegna.
Mi rivolgo, pertanto, alla nuova Giunta Regionale, all’assessore Maninchedda e all’assessore Piras affinché, in sinergia con gli amministratori e sindacati del territorio, sollecitino e pongano in essere, senza indugio, le dovute politiche per scongiurare il piano di ridimensionamento».
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