Continua la desertificazione del territorio: questa volta si colpisce la Cultura
Anche l’ISRE non viene escluso dai tagli che drammaticamente si vogliono attuare e si stanno attuando nel territorio nuorese.
Dopo la Motorizzazione Civile, la Camera di Commercio, il ridimensionamento delle sedi Enel si è voluto infierire con un drammatico e imprevedibile ulteriore taglio delle risorse culturali.
I fondi regionali per supportare i costi di gestione e i relativi eventi legati all’Istituto ammontano annualmente a 2 milioni e 400 mila euro, ridotti a “soli” 400 mila nell’ultimo bilancio. L’effetto è stato che l’ISRE annuncia la cancellazione del Festival del cinema etnografico (SIEFF) che si sarebbe dovuto tenere a Nuoro dal 22 al 27 settembre. Salterà anche il workshop, previsto dal 15 al 20 settembre, riservato a 5 giovani antropologi sardi e ad altri 7 provenienti da diverse nazioni.
Fino all’ultimo, il presidente Bruno Murgia ha tentato tutte le strade per non far saltare quello che è uno dei più importanti appuntamenti culturali non solo del nuorese ma per l’intera Isola.
L’ISRE aveva già concluso la fase di selezione di oltre 300 film inviati da tutto il mondo e si apprestava a ospitare a Nuoro studiosi, cineasti e antropologi di caratura internazionale.
Ma le sorprese non finiscono qua: dal 1 ottobre sempre a causa delle restrizioni finanziarie da parte della Regione, chiuderanno tutti i musei.
Si tratta del Museo Etnografico, uno dei più visitati della Sardegna, la Casa Natale di Grazia Deledda e quello dedicato alla “Collezione Cocco”, nella Cittadella dei Musei, a Cagliari
Con le risorse attualmente disponibili salteranno tutti gli eventi programmati, dalla Giornata Deleddiana del 10 dicembre ai seminari di approfondimento e ad altre iniziative quali il concorso AVISA dedicato ai giovani cineasti sardi.
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