I dipendenti della camera di Commercio di Nuoro riunitisi in assemblea giovedì 16 Luglio 2014 hanno deciso di partecipare alla manifestazione nazionale indetta dalle OO.SS. CGIL CISL e UIL che si è tenuta a Roma, mercoledì scorso alla quale hanno partecipato tutti i lavoratori delle Camere di Commercio Italiane e di tutto il sistema Camerale Italiano.
La manifestazione intende chiedere al governo l’abrogazione dell’art. 28 del D.L. n°90/2014, entrato in vigore lo scorso 25 giugno, che contiene la riduzione al 50% del diritto annuale che le imprese dovranno corrispondere alle C.C.I.I.A.A. a partire dal 2015, alla quale riduzione, paradossalmente, le stesse imprese non si trovano d’accordo, in quanto il taglio previsto non essendo preceduto da una seria e profonda riorganizzazione di tutto il sistema camerale, diretto a colpire sprechi e diseconomie, porterà inevitabilmente ed esclusivamente alla perdita dei servizi rivolti proprio alle imprese sul territorio.
Infatti non poca preoccupazione desta il fatto che il Governo con un semplice colpo di spugna, possa cancellare un percorso naturale che ha portato alla nascita di Istituzioni quali le Camere di Commercio, dotate di autonomia funzionale, tutori degli interessi delle imprese, che svolgono funzioni di interesse generale delle stesse, curandone lo sviluppo nell’ambito delle economie locali, i cui costi non ricadono sulle tasche dello Stato, e che contrariamente, contribuiscono ad impinguarle.
La riduzione prevista invece provocherà irrimediabilmente il graduale prosciugamento delle risorse degli Enti Camerali, a cui si aggiunge la crescente preoccupazione per la probabile proposta, contenuta nel Disegno di Legge-Delega di riforma delle P.A. che dovrebbe prevedere il passaggio del Registro delle Imprese al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e con esso i relativi introiti. Gli Enti Camerali così, verrebbero privati della quasi totalità delle risorse di cui dispongono e perciò sarebbero impossibilitati a sostenere i costi strutturali, le spese per il personale dipendente e tantomeno ad erogare gli altri servizi camerali. Infatti verrebbero a mancare: il sistema di Regolazione del mercato; la gestione degli Albi e Ruoli; del Registro dei protesti etc.; tutte le funzioni di natura promozionale, basti pensare, tra le tante altre promozioni alla conosciutissima rassegna, “Cortes Apertas” che continua con sempre maggior impegno ad investire e valorizzare i propri tesori, ripercorrendo le felici esperienze precedenti, invitando i più curiosi in un percorso di valore, in un circuito che attualmente riesce a corprire l’intero anno e ci conduce tutti, sardi, continentali e stranieri, nei paesi dell’interno della nostra Isola.
Inoltre, nel passaggio, non si fa, di fatto, alcun cenno di previsione sul futuro del personale coinvolto, né sui processi di riorganizzazione delle Camere di Commercio. Ma soprattutto nel nostro territorio nuorese, già fortemente destabilizzato dalla crisi, non solo verrebbe a mancare il supporto camerale alle imprese, ma si ridurrebbe ulteriormente la scarsa presenza delle Istituzioni nel Territorio, aggravando ulteriormente l’isolamento delle imprese e dei cittadini.
Si pensi che la Camera di Commercio di Nuoro negli ultimi tre anni, ha destinato circa 4 milioni di euro al sistema delle imprese del territorio di competenza (oltre 100 Comuni), con interventi non solo nell’ambito promozionale: solo per citarne alcuni, incentivi per la nuova occupazione nelle imprese (155.000 euro), contributi de minimis per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali (900.000), per le imprese alluvionate (97.000), incentivi per la sicurezza (300.000).
L’azione di Governo così come strutturata risulta, altresì, anticostituzionale ponendosi in palese contrasto con il principio di sussidiarietà, sancito dall’art. 118 della Costituzione Italiana, che stabilisce come la ripartizione gerarchica delle competenze debba essere spostata verso gli enti più prossimi al cittadino e, pertanto, più vicini ai bisogni del territorio. Inoltre da uno studio effettuato dalle Associazioni di categoria e pubblicato nel Sole 24 ore del 12 Luglio, a fronte di un risparmio medio per azienda di 5,2 euro al mese si avrebbe un effetto recessivo per l’economia di tutto il Paese valutabile attorno a 2,5 miliardi di euro, mettendo nel contempo a rischio 2570 posti di lavoro, con un aggravio di spesa per lo Stato (e quindi ancora una volta a carico dei cittadini) di 167 milioni di euro.
Quello che non è noto a tutti, però è che la maggior parte delle imprese pagano alle Camere di Commercio 88 euro all’anno e la riduzione prevista nel D.L. comporterà un risparmio per le imprese davvero esiguo: mediamente le imprese risparmieranno 63 euro all’anno ed in particolare le ditte individuali, che rappresentano la stragrande maggioranza delle imprese sarde, risparmieranno non più di 32 euro l’anno.
«A questo punto ci chiediamo inevitabilmente, se sia davvero questa la tassa che pesa sulle spalle delle nostre imprese, e che cosa si possa dire sulle nuove tariffe TARI che si concretizzeranno tangibilmente, per molti comuni nei prossimi mesi, senza considerare che l’eliminazione del diritto annuale come finanziamento per le Camere di Commercio mette a rischio anche la copertura della legge di Stabilità 2014 nella parte in cui dispone che le Camere di Commercio complessivamente debbano trasferire ai Confidi, dal 2014 e per i prossimi 3 anni, 70 milioni di euro l’anno da destinare al rafforzamento patrimoniale di questi Enti» affermano i segretari provinciali della CISL E UIL Giorgio Mustaro e Raffaella Murgia.
L’assemblea dei lavoratori della C.C.I.I.A.A. di Nuoro, per tutto quanto precede chiedono un intervento urgente dei politici del nostro territorio, chiedono un intervento urgente in Consiglio Comunale di Nuoro, in quello Provinciale e Regionale, mettendo all’ordine del giorno questa problematica. «L’augurio di tutti è che ognuno faccia la propria parte per sensibilizzare il Governo Nazionale attivando questa azione in tutti i Consigli Comunali della provincia di Nuoro e che questa operazione si estenda poi a molte più persone in tutti i Settori della Provincia di Nuoro. concludono i segretari- Su questo aspetto la CISL e la U.I.L. sono disponibili a lavorare ancora con impegno serio e determinato, attraverso il coinvolgimento congiunto, mai accaduto nel passato, di tutte le R.S.U elette all’interno di ogni Ente Pubblico del Territorio Nuorese, per lo studio e l’adozione di tutte le strategie di agitazione sindacale possibili, dirette a contrastare il duro attacco del Governo attuale, nei confronti delle P.A., nell’amara considerazione che oggi nel nostro territorio, rappresentano l’unico sicuro sostegno all’economia attuale».
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