Avrebbero falsificato le schede accompagnatorie dei campioni animali da analizzare per la Trichinellosi
Gli uomini della Squadra investigativa del Commissariato di Orgosolo prendendo spunto da un sarcastico post anonimo pubblicato su un blog gestito dal gruppo di minoranza del Comune di Orgosolo hanno avviato un’indagine sulla gestione dell’emergenza sanitaria relativa ad alcuni casi di trasmissione all’uomo delle larve del parassita animale trichinella spiralis, verificatisi nel mese di gennaio 2011.
All’epoca del contagio un’intera famiglia di Orgosolo era stata ricoverata all’Ospedale San Francesco di Nuoro, dove i medici erano riusciti a risolvere positivamente l’infezione.
Il post pubblicato sul blog sosteneva che un allevatore, sotto il nome di Balia Antonio, avrebbe presentato al Comune di Orgosolo una scheda e i campioni di diaframma si un suino per le analisi sulla trichinella, secondo quanto stabilito da un’ordinanza emessa dal Sindaco di Orgosolo, Dionigi Deledda, per affrontare l’emergenza sanitaria.
L’ordinanza stabiliva la consegna di campioni di diaframma di ogni suino allevato allo stato brado e abbattuto o macellato per uso famigliare insieme ad una scheda sottoscritta dall’allevatore, da inviare poi all’Istituto Zooprofilattico di Nuoro per la ricerca delle larve di trichina.
L’indagine ha inizialmente consentito di accertare l’effettiva esistenza di 2 schede accompagnamento di campioni di diaframma suino (di cui uno positivo all’esame trichinoscopico), presentate e sottoscritte a nome di Balia Antonio, persona mai esistita all’anagrafe del comune di Orgosolo. L’attività investigativa ha scrupolosamente ricostruito la vicenda, arrivando alla conclus che le predette schede sarebbero state sottoscritte e consegnate dall’Assessore al commercio del Comune di Orgosolo, Francesco Battaccone, utilizzando il nome di Balia Antonio.
È risultata falsa, inoltre, un’altra scheda accompagnatoria sottoscritta a nome di un altro allevatore di Orgosolo (il cui campione è risultato ancora una volta positivo), del tutto ignaro dell’utilizzo del proprio nome per la consegna dei campioni. Secondo gli inquirenti quest’ultima sarebbe stata consegnata da un altro assessore del Comune di Orgosolo, Antonio Luigi Cossu, per compiacere il suo collega con delega al commercio, appunto l’assessore Battaccone, a cui premeva mantenere l’anonimato sulla proprietà dei suini macellati abusivamente.
Con tale condotta i due assessori inducevano in errore il personale sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Nuoro nella formulazione degli atti di loro competenza. Nella vicenda è stato coinvolto anche il Sindaco di Orgosolo, in quanto avrebbe emesso un’ordinanza di sequestro e distruzione a carico di Balia Antonio, indicandolo come residente ad Orgosolo pur risultando inesistente all’anagrafe. Fatto abbastanza strano dato che gli orgolesi ben conoscono i cognomi dei loro compaesani e sanno che il cognome Balia non esiste.
Per di più, dalla documentazione acquista dagli agenti del Commissariato si è dedotto che il Sindaco fosse presente al momento del ritiro delle carcasse dei suini, ovvero il giorno in cui l’operaio della ditta incaricata per lo smaltimento è giunto in paese per ritirare le carcasse infette “appartenenti” all’inesistente Balia Antonio e all’altro allevatore, il cui nome è stato abusivamente utilizzato per occultare quello dell’assessore al commercio.
Ad esito delle indagini, il Pubblico Ministero, dott. Giorgio Bocciarelli, ha richiesto il rinvio a giudizio delle tre persone indagate per i fatti sopra esposti, ossia il sindaco Deledda e i due assessori Battaccone e Cossu.
In merito si è recentemente pronunciato il G.U.P. del Tribunale di Nuoro, che, nell’accogliere la richiesta, ha rinviato a giudizio i due assessori per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e il sindaco per il reato di favoreggiamento reale.
Il prossimo gennaio inizierà il processo davanti al Giudice monocratico del Tribunale di Nuoro.
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